numero 6 - Dicembre 2002

Edito a cura dell'Istituto di Cultura Timavese, con il contributo del Circolo Culturale "G. Unfer" di Timau - Tischlbong e del Comune di Paluzza (UD)


Sommario:
• Anmerkungen zur Geschichte von Tischlwang/Timau im Mittelalter
• Nit da hiandar dar doks hott in schoon gamocht
• Lu perdon da Temau
• Guidato da diabolico sprito ... delitti e sentenze in Carnia durante la    dominazione veneta
• L'Onoranda Compagnia dei Cantori della Pieve di San Martino di Cercivento
• Cleulis: memorie della Grande Guerra
• Il canrevale nei paesi di Timau e Cleulis
• La didattica museale
• Apporti gastronomici d'oltralpe nella cucina di Timau - Tischlbong
• Memorie della Carnia, da Paluzza a Plöken nel 1870
• Don Tita Bulfon non solo geologo ma anche fitoterapeuta
• Alcune considerazioni sull'uso della proposizione relativa nella lingua    timavese
• Dar vuks unt dar bolf
• Comitato 482: uniti per difendere i diritti delle    minoranze
• EBLUL - CONFEMILI due sigle da ricordare
• Il Comitato Unitario delle isole linguistiche storiche germaniche in Italia
• Funivia Pal Piccolo
• Le isole linguistiche di lingua tedesca a sud delle Alpi

Il sesto quaderno di cultura timavese inizia con un articolo in tedesco del dr. Helmuth Schwap. Anmerkungen zur Geschichte von Tischlwang/Timau im Mittelalter (Appunti per la storia di Timau nel periodo medioevale). E' un tentativo di descrivere la storia di Timau e dei suoi abitanti nel Medioevo. Per una miglior comprensione del contesto storico, si sono
considerate anche le interpretazioni della storia generale della regione oltre alle informazioni relative alla zona di Timau nella misura in cui ciò era permesso dai documenti, al fine di sviluppare un quadro il più possibile esaustivo. Sono stati quindi esaminati gli influssi determinanti degli eventi dai tempi antichi fino alla fine del Medioevo così come i
fattori politici, sociali ed economici e le loro ripercussioni. Naturalmente si è dovuto dare, in questo ambito, uno spazio più ampio al patriarcato di Aquileia ed ai conti di Gorizia. In unepoca molto ricca di avvenimenti e movimentata si è quindi formato il quadro di un paese, la cui storia è influenzata dalla sua vicinanza alla strada per il Passo di Monte Croce, che trovandosi in un punto decisivo di incontro di popolazioni, culture e lingue diverse, ha assunto sempre più una funzione di collegamento piuttosto che di divisione.
Il quaderno propone poi Nit da hiandar dar doks hott in schoon gamocht, un brano di Peppino Matiz van Messio che descrive la realizzazione della prima farsa teatrale in timavese. Latto unico fu presentato a Vienna nel 1980 dal circolo culturale di Timau, in occasione della mostra sulle isole linguistiche di parlata tedesca dislocate in Europa ed organizzata dal Verein der Sprachinselfreunde di Vienna.
Nelio Toch con Lu perdon da Temau racconta, nel carnico di Collina di Forni Avoltri, litinerario che i fedeli percorrevano per recarsi da Collina al Santuario del Santissimo Crocifisso di Timau, pellegrinaggio che da tempo immemorabile si tiene il primo sabato di luglio ed è ricordato in un documento del 1774. Il quaderno prosegue con Guidato da diabolico spirito , una ricerca di Giulio Del Bon e Mauro Unfer riguardante delitti, reati, atti di violenza, furti e sentenze in Carnia durante la dominazione veneta. Lo studio
prende in esame numerosi documenti dell' Archivio di Stato di Udine ed in particolar modo i libri delle pubbliche raspe del Fondo Gortani. Gli autori, dopo un ampio panorama dei fatti accaduti in Carnia, si soffermano su quelli verificatisi a Timau e nei paesi limitrofi, trattandoli in maniera più dettagliata.
Nelle pagine successive troviamo larticolo di Celestino Vezzi LOnoranda Compagnia dei Cantori della Pieve di San Martino di Cercivento, in cui lautore ricostruisce la storia e lorganizzazione di una cantoria unica nelle sue peculiarità. Lultimo giorno dellanno i Cantori formulano, di casa in casa, il loro augurio di Bon finiment e bon prinsipi alle famiglie del paese con il canto del Gjesš cjamìn, antica lauda del 400.
Segue il titolo proposto da Sara Maieron e Oscar Puntel Cleulis: memorie della Grande Guerra. Documento sulle sofferenze e vessazioni della popolazione raccolte nel manoscritto La mia prigionia. Il lavoro si basa sul diario di Antonio Puntel di Toniz che elenca gli avvenimenti occorsi negli anni 1917 e 1918 a Cleulis e nel Comune di Paluzza. Dal 29 ottobre 1917 sono annotate le vicende quotidiane del difficile periodo
d' occupazione austro-ungarica nellalta valle del Bt. Larticolo è arricchito da fotografie del periodo, messe a disposizione dall' associazione Amici delle Dolomiti Dolomitenfreunde.
Gli alunni e gli insegnanti della scuola elementare di Timau Cleulis propongono Il carnevale nei paesi di Timau e Cleulis, una ricerca approfondita che la scuola ha svolto raggiungendo un ottimo risultato di indagine e recupero della cultura locale. Gli alunni hanno avuto il merito di risvegliare nelle famiglie un rinnovato interesse linguistico. Genitori e nonni si sono scoperti depositari di un patrimonio unico che valeva certamente la pena di salvare e questo ha evidenziato quanto la scuola e il territorio possano compenetrarsi se accomunati da medesimi interessi. La ricerca della scuola elementare di Timau Cleulis ha prodotto poi molteplici lavori sul carnevale nei due paesi; uno di questi è lipertesto qui
pubblicato realizzato con lausilio dei mezzi informatici che hanno supportato lintero lavoro di studio. Il quaderno prosegue con La didattica museale: l' esperienza dei laboratori
al Museo della Grande Guerra di Timau. Questo contributo della dott.ssa Sonia Mazzolini espone il livello attualmente raggiunto da tale didattica e come esso possa essere un valido supporto allinsegnamento. L' articolo spiega cosa significa fare didattica in un Museo storico, quali sono gli obiettivi che un operatore deve porsi per adempiere in pieno alla propria funzione e cosa deve aspettarsi un insegnante che decida di richiedere
un' attività di laboratorio.
Uno scritto di Julius Pock, Timau Sauris Sappada, descrive il viaggio realizzato nel settembre del 1889 dallautore che lo ha portato attraverso le Alpi Carniche da Oberdrauburg a Sappada. Pok è stato uno dei migliori scalatori del suo tempo, ma nella sua instancabile attività di alpinista non si è interessato solo alle montagne bensì anche a chi le popolava. In quest' articolo oltre a descrivere con diligenza sentieri e vette, ritrae con semplicità località e persone che ha incontrato lungo il suo cammino prestando particolare attenzione nellillustrare quanto vede e sente nelle tre isole linguistiche di parlata tedesca da lui visitate. Segue Apporti gastronomici doltralpe nella cucina di Timau - Tischlbong, un articolo di Pietro Adami sullinfluenza della cucina austriaca in numerosi piatti timavesi. Anche la gastronomia carnica ha acquisito dalla cucina doltralpe comportamenti culinari e piatti particolari. Adami si sofferma soprattutto sulla schultar, pietanza che rappresenta la gastronomia timavese per la sua bontà, per la particolare preparazione e
per la tradizionale cerimonia che precede il suo consumo a tavola che avviene dopo la rituale benedizione in chiesa il giorno di Pasqua. La schultar si degusta con la pinca (focaccia) in un confondersi e sovrapporsi di sapori che vanno dal dolce allaffumicato e si accompagnano con caffelatte, vermouth o vino bianco dolce. Angelo Arboit, insegnante di lettere italiane nel liceo di Udine, nell' agosto del 1870 ha realizzato un itinerario che lo ha portato in numerosi paesi della Carnia. Il racconto di quelle giornate trascorse nelle nostre valli viene trascritto nel libro Memorie della Carnia, edito a Udine nel 1871.
Larticolo Memorie della Carnia, da Paluzza a Plˆken nel 1870, pubblicato in questo quaderno, descrive la parte del viaggio effettuato nella zona di Paluzza. Di Timau e dei suoi abitanti Arboit salva solo le trote giacchè pochi pesci hanno il sapore squisito di questo. Larticolo è corredato da fotografie e cartoline rare risalenti a quel periodo.
Emilio Di Lena con larticolo Don Tita Bulfon non solo geologo ma anche fitoterapeuta, tratteggia la figura del poliedrico parroco di Timau sorpreso dalla morte nel 1944 durante le Confessioni prima della Messa. Pra Tita collaborò a ricerche storiche e scientifiche con Baragiola, Gortani, Sticotti ed altri studiosi e lottò per mantenere a Timau le salme dei caduti durante la Grande Guerra sul fronte circostante. Fu un instancabile promotore e
guida per la realizzazione del Tempio Ossario che doveva custodirle. Pra Tita, tra questi importanti impegni, aveva trovato anche il tempo per compilare un piccolo libretto nero atto a lenire un pochino le piš comuni sofferenze delle persone lontane dallassistenza del medico. Il manoscritto, dopo una breve introduzione sulla febbre, sui pesi e le
misure da usare nellutilizzazione dei medicinali, passa alla descrizione dettagliata dei vari disturbi con le relative ricette; il tutto è disposto in ordine alfabetico, steso in 56 pagine che includono oltre 160 ricette. Il contributo Alcune considerazioni sulluso della proposizione relativa nella lingua timavese, presentato dalla dott.ssa Francesca Cattarin, prende spunto da una ricerca condotta nella comunità di Timau al fine di sondare
le problematiche che implicano la costruzione della subordinata relativa in una lingua come il timavese. Fermo restando che la tipologia di relativa più frequente e accettata dai parlanti sia nelluso orale sia sul piano della scrittura è quella prodotta sul soggetto e sulloggetto, lautrice ha voluto registrare le reazioni dei parlanti dinanzi ad altre tipologie di proposizioni relative, in particolare di quelle introdotte da un caso obliquo con e senza
preposizione. I risultati devono riferirsi al carattere sperimentale dell' indagine che ha tuttavia dato la possibilità di confermare la capacità dei parlanti di adattare le strutture linguistiche preesistenti nella lingua timavese in processi mentali coerenti nellapplicazione per esempio del connettore AS. Peppino Matiz van Messio ha tradotto dal friulano in timavese La bolp e il lov Dar vuks unt dar bolf, una novella raccolta da Luigi Gortani ed edita nel 1904. Seguono tre interessanti articoli che illustrano lattività di organismi
impegnati nella salvaguardia delle minoranze linguistiche. Il primo di Carli Pup Comitato 482: uniti per difendere i diritti delle minoranze gli altri due di Luis Thomas Prader sono EBLUL - CONFEMILI due sigle da ricordare e Il Comitato Unitario delle isole linguistiche storiche germaniche in Italia. Il quaderno prosegue con Funivia Pal Piccolo, un audace articolo di Barbacetto di Prun, tratto dalla prima pagina de il Lavoro del 20 ottobre
1945, il bisettimanale politico - economico della Carnia, Canal del Ferro, Tarvisiano e zona pedemontana. Il sesto quaderno di cultura timavese si chiude con lo studio di Ernst
Steinicke e di Elisabeth Piok Le isole linguistiche di lingua tedesca a sud delle Alpi, tradotto dal tedesco da Francesca Cattarin. Come punto centrale dellindagine si pone la questione del mantenimento e della scomparsa delle isole di lingua tedesca, sorte nellalto Medioevo in territorio italiano e le problematiche e conseguenze dellidentificazione
etnica sullesempio di Gressoney e di Timau. Con il confronto tra questi due paesi non si paragona solo una comunità delle Alpi occidentali con una delle Alpi orientali, ma anche unarea attiva dal punto di vista economico con una comunità più debole in quanto a infrastrutture. Per impedire il processo di regressione sono sorti in entrambe le comunità dei circoli culturali. La Walser Gemeinschaft cerca il contatto con il mondo esterno e si impegna a promuovere lo studio del tedesco standard. Il Circolo Culturale timavese ha elevato lidioma locale a lingua propria e si concentra sulla promozione di attività allinterno dei confini nazionali. Entrambe le istituzioni sono riuscite ad ottenere lattenzione della
popolazione locale ed a rafforzare la consapevolezza del proprio patrimonio culturale. Lo studio di Steinicke - Piok suggerisce che per la conservazione di unisola linguistica sia necessario che i loro abitanti non perdano i contatti con il tedesco standard.

Mauro Unfer, dicembre 2002

 
 
 
 
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