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Lira, addio senza
rimpianti
(Laura Pigani )
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Viaggio fra i commercianti
nellultimo giorno della vecchia moneta
Cara vecchia lira addio. Da oggi, infatti, l'ex valuta nazionale non avrà
più corso legale e la moneta europea sarà l'unica in circolazione.
A dire la verità, però, nei negozi e negli istituti di credito
della città la gente non ha aspettato ieri per salutare definitivamente
banconote e spiccioli italiani. Come hanno riferito gli addetti, gli udinesi,
al contrario, avevano già smesso di utilizzare le lire almeno da
un paio di settimane, dimostrando perfetta dimestichezza con l'euro.
I cittadini, dunque, non hanno approfittato dell'ultima giornata a disposizione
per disfarsi della vecchia moneta. «I pagamenti - hanno confermato
i fratelli Luciana e Giorgio Gremese, titolari dell'oreficeria Ronzoni
di via Mercatovecchio - da almeno 15 giorni vengono eseguiti soltanto
in euro». La lira è stata abbandonata molto prima della scadenza
ufficiale anche nel negozio d'abbigliamento Luisa Spagnoli. «Già
da febbraio - ha riferito la signora Marina, responsabile dell'esercizio
- i timori si sono affievoliti e le persone non hanno più usato
la vecchia moneta». Idem al Goppion Caffè dove, come ha raccontato
il titolare, Alessandro Venica: «Da due settimane riceviamo solo
euro».
La valuta europea è da lungo tempo di casa pure nel negozio Tonini.
Il suo titolare, Sergio Tubetti, il quale è anche presidente mandamentale
dell'Ascom, ha ammesso che: «Gli udinesi da un mese hanno abbandonato
la lira e si sono abituati alla nuova moneta. Ma ci vorrà un po'
affinché inizino a "pensare in euro". Viene ancora spontaneo
confrontarsi mentalmente con il valore della lira». Lo stesso concetto
è stato sottolineato da Sandro Mattiussi, responsabile dei punti
vendita del gruppo Arteni situati in centro città. «La gente
- ha detto - ha ormai padronanza dell'euro, ma non del suo reale valore».
E l'ultimo giorno della lira non ha visto formarsi nelle banche del centro
le file esasperate dell'inizio di gennaio: ormai quasi tutti hanno già
convertito le lire in euro. «Escludendo il primo periodo successivo
all'entrata in circolazione della nuova moneta - ha affermato Paolo Bigotto,
direttore dell'agenzia Bnl di via Mercatovecchio - non si è più
verificato un affollamento per cambiare le lire». Lo stesso hanno
comunicato alla Cassamarca e alla Rolo Banca, dove la gente effettua le
normali transizioni quotidiane.
Neppure Giuseppe Toffolutti, vicedirettore della filiale della Banca popolare
di Vicenza di via Cavour, ha ravvisato ultimamente «grosse richieste
di euro. I clienti - ha informato - si sono già forniti in precedenza.
Ora la situazione è nella norma». Anche per Luigino Bolzan,
responsabile operativo della filiale dell'istituto di credito Friuladria
di via Vittorio Veneto, la maggioranza degli udinesi ha soltanto euro
in tasca. «Le code davanti agli sportelli sono solo un ricordo -
ha dichiarato -: forse la gente approfitterà della proroga concessa
per la conversione, valida fino al 30 giugno».
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