PALUZZA. L’ingegner Puntel replica sul caso degli alberi secolari di Timau
«I tre faggi erano malati»

(Gino Grillo)

«I tre faggi secolari del bosco di Balli sono stati abbattuti perchè marci all’interno». Così l’ingegner Puntel, chiamato in causa quale progettista nella vicenda dei faggi di Timau abbattuti per creare un vallo paramassi a difesa della frazione di Oubarlont del Pauarn sita ai piedi delle vette del monte Creta e Granzsphiz, risponde a chi lo accusa di non aver ottemperato alla parola data. La sua parola l’aveva in effetti data in una intervista ad un giornale locale in lingua tedesca. Puntel, concittadino degli abitanti di Timau, è infatti originario della vicina Cleulis, non aveva alcun interesse a disattendere il suo proposito. Ma l’ordine, o meglio la sollecitazione ad abbattere i faggi secolari, gli è stata data direttamente dalla Forestale di Tolmezzo. «Non avrei mai potuto abbattere quei tre faggi, che sono stati nel corso degli anni paramassi naturali della zona. Prima di fare certe operazioni, occorre il nulla osta idro geologico della Forestale». «Proprio la forestale - ha aggiunto il progettista del vallo - aveva verificato come questi tre immensi alberi, veramente maestosi, avessero la cima rinsecchita, segno forse che erano malati. Da ciò l’invito ad abbatterli in quanto non rappresentavano più una sicurezza, anzi con volgere del tempo avrebbero potuto cadere».
Dal taglio si è potuto rilevare che i grandi alberi, uno aveva la circonferenza di 5,20 metri e un diametro di 165 centimetri e l’altezza di 25 metri, erano in effetti sofferenti. Solo un sottile strato esterno alla circonferenza era sano, mentre la rimanente parte interna era marciscente. «D’altronde - assicura Puntel - si può sempre andare a verificare le ceppaie, che sono rimaste sul luogo. Oppure si possono interpellare i proprietari del bosco che si sono divisi le legna, quelle ancora buone per il caminetto».

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