Tumori, la Carnia è la più colpita
(Gino Grillo )

Nell’Alto Friuli le neoplasie più diffuse sono quelle all’apparato digerente

L’alimentazione non corretta e l’abuso di alcol contribuiscono al maggior numero di decessi


E’ ancora alta l’incidenza di tumori nell’Alto friuli, più che nelle altre zone della regione. Negli anni monitorati, tra il ’91 e il ’97 la principale causa di mortalità era dovuto ai tumori dell’apparato digerente (60 decessi), seguita da quelli alle vie respiratorie (45 decessi) e da quelli alla mammella che hanno portato alla morte 15 donne.
Il reparto oncologico dell’Alto Friuli pare comunque ben rispondere alle esigenze del territorio che rimane al di sopra della media regionale per incidenza di casi sulla popolazione residente. Diverse le cause, che possono essere determinate da motivi territoriali, quali la difficoltà di accesso ai servizi sanitari, per esempio dovuti alla lontananza di alcuni centri da ospedali e strutture sanitarie, o dalla poca inclinazione di certi ceti sociali di popolazione della montagna a ricorrere alle cure del medico in tempo. A ogni buon conto non si registrano fughe verso altri centri oncologici, salvo quelli endemici e quelli che richiedono cure specifiche che non si trovano in loco.
fattori di rischio cui va incontro la popolazione dell’Alto Friuli è data anche dallo stile di vita. Le neopalsie più frequenti interessano infatti le vie respiratorie superiori, polmone e bocca, o gli apparati collegati con la digestione. Significa, in poche parole, che i tumori sono associati ai fattori di rischio quali la dedizione al fumo, all’alcol e a una alimentazione non sempre corretta. Gli ultimi dati statistici, dopo alcuni interventi della Azienda per i servizi sanitari dell’Alto Friuli sulla prevenzione, vedono comunque un riallineamento dei casi di tumore nell’Alto Friuli con le medie delle altre Ass regionali. I reparti di oncologia, come unità operativa, sorgono in Alto Fiuli nel ’96 nell’ospedale di Tolmezzo, ben strutturato e autonomo, e un centro di day hospital presso l’ospedale di Gemona. Le opportunità date da questi centri si collegano con un servizio domiciliare istituito due anni orsono. In collaborazione con medici di medicina generale dei due distretti, si tende ora a dare ai malati terminali un’assistenza a casa, presso la famiglia, le cose proprie e i loro affetti.
Oltre ai medici lavorano, a tempo pieno, degli psicologi e 20 infermiere per distretto che garantiscono la reperibilità 24 ore al giorno per tutta la settimana, assieme ai medici di base. Un fatto significativo è quello dato da un medico di base che usa due cellulari, uno per le chiamate normali, e uno il cui numero è riservato esclusivamente per i malati terminali e i loro familiari. Il tutto senza esserne obbligato da alcun contratto. Caso pilota in Italia, l’Ass Alto Friuli effettua pure una analisi sulla soddisfazione del servizio reso. Trascorso un certo periodo di tempo dalla scomparsa di un malato terminale, si raccolgono dati e suggerimenti su come il servizio possa essere migliorato. La soddisfazione dell’assistenza ricevuta sfiora l’unanimità.

Prevenzione nelle scuole
L’attività dell’Associazione oncologica sorta 5 anni fa


( G.G. ) Tempo di bilanci per l’associazione oncologica Alto Friuli, sorta 5 anni fa a Tolmezzo. Tempo pure di ringraziamenti alle varie strutture, private e pubbliche, che durante lo scorso anno si sono dimostrate sensibili verso questo settore. L’associazione, presieduta dal dottore Enrico Vigevani e composta per lo più da medici e personale infermieristico dell’Unità operativa di ocologia del presidio ospedaliero di Tolmezzo, si prefigge di aiutare i malati oncologici con interventi volti a migliorare le condizioni di assistenza al malato sia in ambito ospedaliero che domiciliare, a potenziare i mezzi diagnostici e riabilitativi a disposizione del reparto oncologico del nosocomio tolmezzino, fornire un adeguato supporto umano e psicologico al malato e alla sua famiglia, promuovere l’aggiornamento scientifico del personale medico e paramedico che opera con i pazienti oncologici.
Gli obbiettivi che l’associzazione si era prefissa nel corso dello scorso anno sono stati per lo più centrati, anche grazie al supporto ottenuto da diverse organizzazioni del territorio che hanno voluto finanziare alcune delle attività dell’associazione oncologica. Si è provveduto tra l’altro a migliorare il confort alle persone che affluiscono presso l’ospedale di Tolmezzo e a quelle che si avvalgono del day hospital medico di Gemona. Ai malati che si sono recati all’ospedale di Udine per trattamenti radioterapeutici, sono state rimborsate le spese di viaggio.
L’attività dell’associazione ha messo pure a disposizione dei figli minori di pazienti deceduti, una appostita borsa di studio mentre sono state attivati incontri con la popolazione sull’educazione e prevenzione di alcune malattite tumorali. In particolare, per le scuole, è stato indetto un concorso per elaborato grafico per la lotta contro il fumo. Rimborsi spesa infine sono previsti per corsi di aggiornamento e formazione per gli operatori sanitari dell’unità di oncologia e un assegno di studio a medico borsista frequentante l’unità operativa e a psicologia volontaria. Eventuali contributi, possono essere indirizzati tramite conto corrente sul Banco di Brescia di Tolmezzo al conto 18963, mentre informazioni si ottengono chiamando l’unità oncologica allo 0433 - 4888601 a Tolmezzo e allo 0432 - 989204 a Gemona.

RadioStudioNord www.rsn.it


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