TOLMEZZO. Autostrada gratis per gli operatori economici.
(Fausto Coradduzza)

La proposta è stata discussa in un incontro con alcuni rappresentanti delle categorie produttive

D’Orlando: «Non si chiedono privilegi, solo una compensazione dei maggiori costi della montagna»


Autostrada gratis per commercianti, artigiani e operatori economici: questa la proposta avanzata dall’Unione autonomista alpina per agevolare la montagna, che oggi sopporta un aggravio di spese e costi molto elevato.
In un incontro con i rappresentanti degli esercizi commerciali e delle attività produttive dell’Alto Friuli sono stati evidenziati i notevoli maggiori costi che devono sopportare gli esercenti, i commercianti e i lavoratori autonomi che operano nei comuni montani, rispetto a quelli della pianura, costi che vanno infine a ricadere sui consumatori e, quindi, a penalizzare la gente che vive in montagna. Le cause che determinano il maggior costo della vita in montagna sono molteplici: tra le altre è stata ricordata l’incidenza del riscaldamento che, nonostante la riduzione del prezzo del gasolio del 20%, influisce ancora sui costi di gestione delle attività produttive e delle famiglie che operano e vivono nei comuni montani.
Altro fattore che incide sul maggior costo delle merci e dei servizi è rappresentato dal trasporto. Le ditte artigiane e commerciali, i professionisti sono costretti per gli approvvigionamenti e per accedere ai servizi a recarsi a Udine, dove si trovano i grandi magazzini e gli uffici statali e regionali, con notevole dispendio di tempo e di danaro. E’ indubbio che la creazione della Provincia autonoma dei comuni montani dell’Alto Friuli determinerebbe, tra l’altro, l’attrazione delle grosse catene di distribuzione dei prodotti e l’attivazione degli uffici provinciali più prossimi all’utenza, con notevoli positive ricadute.
«In attesa, però, che il progetto istituzionale si realizzi - dichiara Sergio D’Orlando, già presidente dell’Unione autonomista alpina ed ora consigliere – non pare giusto che la Regione non affronti il problema dei maggiori costi determinati dal trasporto, non con l’adozione di provvedimenti che vadano a privilegiare la gente della montagna friulana, ma usando lo stesso trattamento che viene riservato alla gran parte della popolazione regionale». La proposta che viene avanzata dall’Unione autonomista alpina, quindi, è quella di esentare, dal pagamento del costo dell’autostrada dai caselli di Tarvisio, di Pontebba, di Amaro e di Gemona fino a Udine e ritorno, gli operatori economici e i professionisti che operano nei comuni della Carnia, del Canal del Ferro-Valcanale e del Gemonese, che sono costretti a recarsi a Udine per ragioni di lavoro.
«Non si chiede - prosegue D’Orlando - che l’esenzione interessi tutta la popolazione, come avviene per gli abitanti a Trieste, che hanno, praticamente, l’autostrada gratis per molti chilometri da Opicina al Lisert, per quelli di Gorizia che hanno il collegamento gratuito fino a Villesse e per le popolazioni di Sacile e Pordenone che non pagano l’autostrada fino a Portogruaro. Come si vede - conclude - l’unica zona periferica della Regione a non avere il beneficio di un percorso gratuito in autostrada è, ironia della sorte anzi, della politica, proprio quella più svantaggiata, la montagna. Con i fatti e non con le parole si evita lo spopolamento della montagna, se lo ricordino soprattutto i cinque consiglieri regionali dell'Alto Friuli».


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