 |
|
«Una Provincia
con poteri certi». Ieri un convegno a un mese dallabolizione
delle Comunità montane
(L.C.)
|
Cè
molto fermento in questi giorni a proposito della montagna. Infatti il
28 febbraio "moriranno" le Comunità Montane. La Regione
si è impegnata, entro tale termine, a trovare lente che le
sostituirà e ieri, con lincontro tenutosi in municipio sull"Attualità
della Provincia della Montagna", è stato lanciato un chiaro
messaggio. «Finora lunica proposta concreta - ha esordito
Mario Gollino, coordinatore dei comitati per la Provincia dellAlto
Friuli - è la nostra. Noi chiediamo un unico ente intermedio tra
comune e Regione con poteri e risorse determinati e certi. Anche lUncem
si è impegnata a presentare un progetto entro la prossima settimana.
Mancano 30 giorni e dobbiamo fare in fretta. Con il nostro comitato oltre
alla petizione con 10 mila firme, abbiamo ottenuto anche consensi dai
sindaci della Carnia, dai consiglieri della montagna, dai candidati per
le elezioni a Roma e da vari altri organi, gruppi politici e sindacati».
«Ma non ci siamo fermati - prosegue -. Abbiamo continuato a lavorare
per ottenere un equilibrio socio economico della montagna. La Provincia
di Udine si era detta favorevole ed attualmente ha proposto il potenziamento
dellUfficio di Tolmezzo. Ma questo non basta per ottenere quellequilibrio».
Per quel che riguarda il progetto dellUncem, ha continuato Gollino,
si tratta di una sorta di Supercomunità. Ma questo non sarebbe
lunico ente tra comuni e Provincia e continuerebbero a esserci conflitti
di interesse. «E poi - ha concluso - se abbiamo lottato per abbattere
le Comunità montane, che senso avrebbe crearne una nuova?».
Ha poi preso la parola Sergio Cecotti, sindaco di Udine e presidente dellassemblea
dellautonomia della Regione. «Bisogna partire col piede giusto
- ha detto - altrimenti si incespicherà e si cadrà per terra.
Purtroppo manca poco tempo e finchè non si saprà cosa sostituire
le Comunità montane, non si può far niente. Inoltre cè
il rischio che vari personaggi che non hanno nulla a che fare con la montagna
mettano il bastone fra le ruote». E seguito, poi, un vivace
dibattito con il numeroso pubblico presente. Una risposta definitiva,
ancora, purtroppo non è stata data. Si spera, comunque, che il
pesante ritardo con cui è iniziato lincontro, i piccoli inconvenienti
tecnici coi microfoni e le numerose assenze per i più svariati
motivi di varie personalità (Martini, Tondo, Novello, Strassoldo,
Lenna, Saro, Revelant), non siano il primo passo per la nuova Provincia
della Montagna.
www.messaggeroveneto.it
< Torna alla pagina di gennaio
|