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TESTI A CURA di
MASSIMO DI CENTA.
CAMPIONATO CARNICO 2003
L’edizione 2003 del “Carnico” è stata
contraddistinta da molte sorprese. Il torneo del prossimo anno
sarà completamente rivoluzionato e per questo l’edizione
appena conclusa ha dovuto registrare delle novità. Andiamo
con ordine per spiegare il meccanismo del 2004: ci saranno
un girone di Prima (composto da 14 squadre), uno di Seconda
(anch’esso di 14 formazioni) ed uno solo di Terza categoria
dove confluiranno le restanti 16 compagini. Per arrivare a
questa composizione, quest’anno ci sono state una sola
retrocessione dalla Prima alla Seconda e dalla Seconda alla
Terza, mentre sono salite in Prima 3 squadre dalla Seconda
ed in Seconda 3 dalla Terza. Con la speranza di essere stati
sufficientemente chiari, andiamo a vedere cosa è successo.
Campione carnico è il Campagnola. Un organico ricco
e pieno di soluzioni ha permesso ai gemonesi di conquistare
il loro primo titolo. La concorrenza, in verità, non è stata
mai molto agguerrita e solo un irriducibile Cedarchis ha cercato
di contrastare il dominio della squadra di Zearo. Ottimo il
terzo posto del sorprendente Paluzza. L’unica squadra
retrocessa è stata il Sutrio e la cosa può essere
annoverata fra gli eventi storici: non era mai accaduto che
la squadra più titolata della Carnia (otto scudetti!)
conoscesse l’onta della retrocessione. Dalla Seconda
sono salite il Villa, l’Audax (altra prima storica volta)
ed il Timaucleulis (del quale parleremo successivamente). Scende
in Terza il Ravascletto, dopo un torneo contrassegnato da una
notevole dose di sfortuna. Dalla Terza, salgono il Fusca, il
Trasaghis, il Rigolato (anche questa è una novità assoluta),
l’Ancora e una tra Paularese, Stalis, Val Fella o Cercivento
(si stanno ultimando ancora i play off).
Il “Carnico” dalla A alla Z…
Andiamo ora a rivisitare la stagione appena conclusa, con un
alfabeto semiserio del “Carnico”, sottolineando
episodi curiosi, allegri e tristi di una manifestazione capace
di coinvolgere, comunque, migliaia di persone da aprile ad
ottobre.
A come “A tutto Carnico”. La trasmissione di Radio
Studio Nord che segue le vicende del calcio della montagna
da oltre un decennio non conosce crisi: anche quest’anno
ascolti altissimi, soprattutto nelle ultime giornate, quando
si attendevano i risultati anche dagli altri campi per gioire
o disperare!
B come Bordano. Forse la delusione più grande di tutto
il “Carnico”: le “furie rosse”, protagoniste
in Prima categoria fino a pochissime stagioni fa, chiudono
all’ultimo posto nel girone “B” di Terza,
rimanendo clamorosamente escluse dai play off (nell’altro
girone è toccato alla Fornese, ma lassù, patria
di sciatori, più che di calciatori, ci sono abituati!…).
C come Carnevale. L’ex giocatore di Napoli ed Udinese
doveva essere uno dei protagonisti con la maglia del Chiusaforte
ed invece in Carnia nessuno l’ha notato! Visto il cognome,
la tentazione di considerarlo uno … scherzo è fortissima!
D come destino. Quello maledettamente ingiusto che ha privato
il campionato di un bravo giocatore ed un paese, Paularo, di
un bravissimo ragazzo. Gabriele Gressani, difensore della Velox,
non vestirà più la maglia n.6 della squadra paularina,
perché il destino, appunto, ha voluto così. Resterà vivo
nel ricordo di chi lo ha amato o semplicemente conosciuto.
Ciao, Gabriele!
E come estate. Quella lunghissima e segnata da un caldo soffocante
come mai si era verificato in Carnia. In molte interviste dopo
partita, tanti allenatori sconfitti hanno attribuito all’afa
la colpa di prestazioni scadenti. Meno male, qualche altro colpevole
oltre l’arbitro!…
F come Filipuzzi. L’attaccante del Campagnola è stato
giudicato come il miglior calciatore di questo campionato. Un
infortunio lo ha tolto di mezzo per gran parte del girone di
ritorno. Forse è stato un bene per l’interesse del
torneo, che i gemonesi, chissà, avrebbero potuto vincere
con molte giornate d’anticipo…
G come giornali. Seguitissime le vicende del “Carnico” dagli
organi di stampa. Al “Messaggero Veneto” e “Il
Gazzettino”, si sono aggiunti “L’Unità” e
il “Corriere della Sera”, che hanno dedicato qualche
colonna al nostro campionato. E non è finita qui… Vedi
la lettera S!
H come hotel. Fra fase finale dell’europeo Under 18 e fasi
finali dei campionati nazionali per il settore giovanile, sono
stati moltissimi gli hotel impegnati per la ricezione delle varie
delegazioni. I manti erbosi dei nostri impianti cominciano a
far gola…
I come interminabile. Molti hanno definito così questa
edizione del “Carnico”. Quando termineranno i play
off, in effetti, saremo a novembre. Un po’ troppo, forse,
ma è innegabile che in questo modo la Terza categoria
ha vissuto una stagione interessante. Nel frattempo, speriamo
che non nevichi…
L come Lorenzo. Il nome di battesimo di Sala, centravanti dell’Audax,
che con i suoi gol ha trascinato i biancorossi in Prima categoria.
Esageriamo, se lo chiamiamo Lorenzo il Magnifico?
M come Malborgetto. La squadra biancazzurra, che in tre anni è passata
dalla terza allo scudetto, quest’anno ha profondamente
deluso. L’acquisto di Polonia (che fino a tre stagioni
fa giocava in serie A) e la riconferma di Narduzzi (superbomber
dello scorso torneo) potevano far pensare ad un altro trionfo
ed invece…
N come Nevio. Nome di battesimo di Petris, portiere ultraquarantenne
dell’Audax. Alla sua età si prende non solo il lusso
di contribuire alla promozione della sua squadra, ma lo fa da
protagonista assoluto, risultando, alla fine, il portiere meno
battuto del suo girone. Se Lorenzo (Sala) è stato … magnifico,
lui è stato semplicemente un grande!
O come Ortobelli. Adriano, tecnico del Paluzza. Quella nerazzurra è stata
la squadra che, a detta di tutti, ha praticato il miglior calcio
del “Carnico” 2003. Spesso si discute sulla percentuale
di incidenza che il lavoro di un allenatore ha sul rendimento
della propria squadra. In campo vanno i giocatori, si dice; beh
allora diciamo che “Adry” sa disporceli molto, molto
bene!
P come Pontebbana. Quello che è successo a Pontebba a
fine agosto è cronaca triste e tragica. Il fatto che la
squadra, pur fra mille difficoltà, abbia voluto concludere
il torneo è un segnale forte e preciso che lo sport, almeno
a questi livelli, è soprattutto voglia di vivere!
Q come Quarantaquattro: le partecipanti al “Carnico” 2003.
Le classifiche finali esprimono meriti e graduatorie, ma ci sono
classifiche non scritte in cui tutte arrivano alla pari. Complimenti
a tutti i dirigenti che continuano a credere con passione in
questo campionato. E’ solo calcio, d’accordo, ma
in Carnia è davvero qualcosa di più: qui si vince
solo a partecipare…
R come Rigolato. La promozione in Seconda della squadra di Fruch è,
come detto, una “prima” assoluta. La faraonica campagna
acquisti doveva per forza portare a qualcosa di … storico.
Complimenti, comunque, perché a volte è più difficile
sopportare il peso del pronostico che vincere a sorpresa!
S come Sky. La neonata pay tv si occuperà del “Carnico” a
fine ottobre, con un film documentario da non perdere. Chissà,
magari, che col tempo non ci scappi un accordo… Ma forse è meglio
di no, visti i disastri che i diritti televisivi hanno portato
nel calcio professionistico…
T come Timaucleulis. Il ritorno
in Prima dopo 30 anni va degnamente celebrato. Seguite lo speciale
più sotto…
U come Under 20. Forse, la nota più stonata del “Carnico”.
Un torneo che stenta a prendere quota. Nato per far giocare i
giovani, alla fine penalizza i più bravi che debbono giocare
con l’Under a metà settimana e con la prima squadra
la domenica, con la conseguenza che dopo un paio di mesi a questi
ritmi, sono spenti fisicamente. Ma non sarebbe più utile
imporre l’impiego di almeno tre under 20 in prima squadra?
V come Villa. La società del presidente Dorigo torna in
Prima dopo oltre due lustri. Una bella soddisfazione, anche perché dietro
a Mecchia, Fabrici, Brovedan e c., preme un settore giovanile
di assoluto valore.
Z come Zuglio. Non c’è più la squadra, ma
il campo di Zuglio si è rivelato utilissimo all’Arta,
che ha disputato più della metà degli incontri
casalinghi su quel terreno, in attesa della ristrutturazione
del Comunale delle Terme. Visto il torneo deludentissimo dei
rossoblu, c’è il sospetto che a Zuglio il calcio
non abbia molta fortuna.
28 SETTEMBRE 2003: UNA GIORNATA DA RICORDARE
Penultima di campionato: il + 4 sul Lauco è un vantaggio
rassicurante, ma per la certezza matematica bisogna battere la
Nuova Tarvisio. Con i tre punti si vola in Prima con 90’ di
anticipo. L’occasione, insomma, è ghiotta e poi
si può festeggiare in casa, perché nell’ultimo
turno bisogna andare a Gemona, in casa della Stella Azzurra,
e Gemona è lontana da Timau … L’attesa è davvero
spasmodica: le 15 (ora ufficiale di inizio) non arrivano mai… Quelli
del Timaucleulis alle 14,30 sono già tutti in divisa,
non vedono l’ora di entrare in campo. Ad assistere alla
partita c’è tanta gente, anche persone che hanno
fatto la storia di questa squadra: Otello Petris, Carlo Rugo,
Gianbattista Silverio, Bonanni… I tarvisiani sono sì e
no una mezza dozzina: e gli altri? Il pulmino che li sta portando
a Timau ha avuto un guasto, bisogna attendere. Passano i minuti,
dieci, quindici, venti e del pulmino neanche l’ombra! Zagaria
si è quasi stufato di dire “Scaldatevi”. Macchè scaldatevi!
Sono tutti bollenti e con la testa confusa. Alle 15.35 ecco il
pulmino! SI cambiano di corsa, quelli della Nuova Tarvisio, fanno
l’appello appena in tempo per rientrare nei 45’ di
attesa previsti dal regolamento. Quelli del Lauco avranno malignato,
nel frattempo: “Vogliono iniziare più tardi per
sapere cosa facciamo noi…”. E invece no; la “colpa” del
ritardo è di un … pulmino! Quelli del Timaucleulis
avrebbero iniziato a mezzogiorno, se fosse dipeso da loro… Picco
di Bordano (il Collina del “Carnico”. C’era
Collina anche nel ritardo della fatal Perugia juventina …)
fischia l’inizio e dopo pochi minuti ci si accorge che
nel Timaucleulis qualcosa non gira: i tarvisiani, dopo il pulmino,
vedono andare in panne anche gli avversari. La squadra è paralizzata
dalla paura e nemmeno un rigore parato da Di Monte dà la
scossa. Zagaria non ha neanche voglia di strillare, perché quella
squadra che annaspa di fronte agli onesti tarvisiani non gli
sembra proprio la sua. Sta per finire il primo tempo e lo 0 a
0 sembra il male minore; ma proprio allo scadere Degli Uomini
infila Di Monte e sul “Mentil” cala il gelo! Durante
l’intervallo si sente distintamente Claudio Bellina urlare: “Non
possiamo buttare via tutto. Svegliamoci. Fuarce, fruts, anin!” Lui
può urlare, lui è il capitano. Lui, soprattutto,
ha dato l’esempio lottando e schiumando rabbia e fatica
su tutti i palloni. Lui che al calcio ha dato tutto, lui che
non deve dimostrare niente a nessuno e che invece di starsene
a casa in una domenica di inizio autunno viene al campo perché sente
che, dopo trent’anni, è la volta buona… Si
ricomincia e qualcosa nella mente dei timavesi sembra cambiato.
Si vede Granzotti affacciarsi (nei primi 45’ si poteva
telefonare a “Chi l’ha visto”…) al match;
si vedono i “grandi vecchi” Massarini, Agostinis
e Gianpaolo Puntel con gli occhi più cattivi. Qualcosa
si muove, insomma. Comincia a muoversi anche Flavio Mentil: il
presidente era paralizzato come i suoi ragazzi, nel corso del
primo tempo. Ora passa davanti agli spogliatoi con un pentolone
di sugo. Che sia un presagio della festa successiva? Finalmente
si vede anche la testa mechata di Della Schiava inzuccare in
porta il pallone dell’1 a 1. I fantasmi cominciano ad allontanarsi.
Ancora qualche minuto e Granzotti decide che è il momento
di riempire 30 anni di vuoto, di anonimato, di Seconde e Terze
categorie. Si avventa su un pallone in area ed appena un tarvisiano
lo sfiora crolla a terra folgorato. Rigore giusto? E chi lo sa?
Non ci saranno moviole (e tanto a Timau chi le avrebbe guardate?). “Nick” va
sul pallone; il presidente Flavio non sa se guardare o no (questioni
di scaramanzia). Istanti che sembrano eterni e poi il “Nick” dal
dischetto infila il gol del sorpasso. Ora cambiano le domande:
non più “Cosa fa il Lauco?”; no, ora il tormentone è “Quanto
manca?” Tanto, troppo per stare tranquilli. Ci vorrebbe
un altro gol! Tranquilli: ci pensa “Granzo”! Il suo
sigillo è il solito fendente che non dà scampo.
Ora non ci si chiede più neanche “Quanto manca?” .
Questa partita è così bella che nessuno vorrebbe
che finisse. Ma Picco non è d’accordo e dopo 4’ di
recupero fischia la fine. Sono le 17.19 di domenica 28 settembre
2003: ora la festa può cominciare! Fra urla e schizzi
di spumante c’è Claudio Bellina che dedica il successo
ad un compagno che finisce gli anni proprio in questa giornata;
un compagno che ha giocato poco, ma che a livello di spogliatoio è stato
importante come Granzotti in campo. Il tributo del capitano (e
di che capitano !…) vale più di 100 reti. Adesso,
la Prima. Ma c’è tempo!
TIMAUCLEULIS: ERA ORA!
Era dai primi anni Settanta che il Timaucleulis non approdava
in Prima categoria: allora la formula del “Carnico” era
diversa, non così articolata come adesso. Il risultato,
quindi, assume un valore ancora maggiore e va a premiare una
società da sempre molto vicina allo sport, in discipline
diverse. Un premio meritato per il presidentissimo Flavio Mentil
ed i suoi collaboratori.
I numeri ci dicono che il Timaucleulis ha chiuso al terzo posto,
con 39 punti, frutto di 12 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte.
Le reti all’attivo sono state 45 (miglior attacco del girone),
quelle al passivo 30. Realizzatori: Riccardo Granzotti 29 gol
(primatista assoluto del “Carnico”), Alessandro Martini
5, Marvin Matiz 3, Giorgio Di Centa e Juri Della Schiava 2 ed
una rete a testa per Damiano Plozner, Dario Colavizza, Massimo
Mentil e Giacomo Matiz.
La partita più brutta è stata quella all’esordio
con la Moggese: sconfitta per 2 a 1 e una prestazione sotto tono.
La più bella quella vinta per 2 a 0 in casa della capolista
Villa: un successo non spettacolare, ma frutto di una gara pratica,
cinica e soprattutto voluta, nella fase decisiva della stagione.
Un capolavoro di pragmatismo!
Andiamo adesso a conoscere, più da vicino, i protagonisti
di questa splendida cavalcata, con un brevissimo profilo per
ognuno di loro.
DAVID DI MONTE: mezzi tecnici notevolissimi. Fisico ed istintività propria
del ruolo, David si conferma portiere di sicuro avvenire, soprattutto
se riuscirà ad irrobustire la muscolatura che serve.
SERGHIEY CULIN: chiamato in causa quando Di Monte non ha potuto
essere disponibile, Serghiey se l’è cavata dignitosamente,
offrendo un rendimento accettabile.
GIANPAOLO PUNTEL: dopo un paio di stagione in esilio ad Arta
(dove ha vinto uno scudetto!...) torna nel “suo” Timaucleulis
e sfodera una stagione straordinaria, confermando in pieno le
doti che ne hanno fatto uno dei difensori più forti nella
storia del “Carnico”. Un marcatore di lusso, che
a 34 anni detta ancora legge.
VITTORINO AGOSTINIS: vale lo stesso discorso fatto per Gianpaolo
Puntel, con la differenza che lui di anni ne ha 39!
CLAUDIO BELLINA:
il capitano, l’anima, la storia di questa squadra. Passano
gli anni ma Claudio sembra sempre un ragazzino. Un’ altra
stagione, l’ennesima, semplicemente straordinaria. Per
non parlare delle doti umane. Davvero non bastano gli aggettivi.
CORRADO COSSETTI: sempre pronto all’occorrenza, è il
classico rincalzo della cui importanza te ne accorgi quando le
circostanze lo richiedono.
MASSIMO MOROCUTTI: gioca poco, ma la sua presenza è determinante
nello spogliatoio. Le parole che Claudio Bellina ha avuto per
lui nel giorno della promozione sono il premio più bello
per questo ragazzo dagli altissimi valori umani.
OSVALDO MAIERON: elemento versatile, si disimpegna in marcatura
e a centrocampo. Mezzi fisici di assoluto valore, dovrebbe forse
decidersi a “specializzarsi” in un ruolo, perché,
altrimenti, la sua duttilità potrebbe diventare paradossalmente
un limite.
LORIS LARCHER: le sue tante presenze, sulla fascia, significano
che l’allenatore ha fiducia nel lavoro oscuro di questo
giocatore. Il classico elemento che non si vede, magari, ma si
sente! Determinante nel presidio della corsia esterna di sua
competenza.
MASSIMO MENTIL: si ritaglia una nuova dimensione a centrocampo.
Libero di origine, offre il meglio di sé nella fase di
interdizione. Non molte presenze, ma di grande spessore.
ALVISE MASSARINI: ordine e rigore tattico non gli hanno mai fatto
difetto. A dispetto dell’età non più verdissima
assicura un apporto dinamico ampiamente oltre la sufficienza.
Patisce nella fase centrale del torneo per un infortunio.
JURI DELLA SCHIAVA: tatticamente anarchico, è un preziosissimo
puntello dal punto di vista agonistico. Cuore, muscoli e polmoni
e la “chicca” del gol scaccia incubi nella partita
della promozione con la N. Tarvisio. Se impara a “regolarsi” diventa
un centrocampista coi fiocchi.
GIORGIO DI CENTA: il ragazzino arrivato a Timau due stagione
fa è diventato un buon giocatore. Non molte presenze,
ma le sue due reti hanno dato la svolta alla stagione della squadra.
Davvero bravo!
DARIO COLAVIZZA: nei momenti difficili ha assicurato fosforo
e geometrie nel settore nevralgico. Come un vecchio amico, nel
momento del bisogno ha risposto “presente”!
ALESSANDRO MARTINI: da punta ad esterno di centrocampo, sembra
non soffrire lo spostamento di ruolo. Se imparerà a dosarsi,
nel nuovo ruolo potrà fare cose importanti, grazie allo
spunto in velocità ed all’esuberanza fisica.
DAMIANO PLOZNER: quando ha voglia è un giocatore “vero”.
Anche avanzando con gli anni si conferma genio e sregolatezza
e forse proprio per l’età diventa anche … brontolone!
MANUEL SGOBINO: paga l’inattività che lo costringe
ad un impiego part-time. Mezzi tecnici notevoli meriterebbero
un impiego più costante. In “Prima” è una
scommessa da fare.
MARVIN MATIZ: figlio d’arte (chi non ricorda suo padre
Lorenzo?) si segnale come una delle novità assolute. Punta
di movimento ha davanti a sé un grande futuro, perché a
soli 17 anni mostra, oltre a innegabili doti tecniche, anche
grossa personalità. Buona fortuna per l’avventura
a Tolmezzo.
RICCARDO GRANZOTTI: giù il cappello! Il “Nick” segna
29 reti e trascina la squadra alla promozione. Ha tutto della
grande punta, compreso un senso del gol da bomber di razza. Non
vorremmo essere irriverenti, ma certe conclusioni ricordano Gigi
Riva!
Da ricordare anche il contributo di CARLO
DI LENA, FABIANO PUNTEL,
MICHELE PLAZZOTTA, ERWIN PUNTEL, GIACOMO MATIZ, CRISTIAN ZARABARA,
ANTONIO ORTIS, GIULIANO BELLINA e GIUSEPPE
PUNTEL .
Sulla promozione, naturalmente, c’è anche la firma
del tecnico GIOVANNI ZAGARIA, che rimarrà nella storia
della società timavese per aver riportato la squadra in
Prima. Buon senso, semplicità tattica e tanta, tanta pazienza:
un signore!
Citazione d’obbligo, infine, per il Consiglio direttivo.
Il grande presidente Flavio Mentil si è potuto avvalere
del preziosissimo aiuto del suo vice Elvio Puntel e dei consiglieri
e collaboratori Fabio e Mosè Puntel, Remo Maieron (altro
grande personaggio del calcio timavese!) Paolo Matiz, Tomas Primus,
Lino Muser e Fabio Matiz.
Infine, chi ha scritto queste righe per celebrare il magico 2003
del Timaucleulis, vuole ricordare personalmente (e così interpretando
il pensiero di tutta la comunità) due persone che purtroppo
non hanno potuto partecipare a questo successo. Ma io e gli amici
timavesi siamo sicuri che lassù, Daniele e Tullio, abbiano
sorriso. Un po’ di tutto questo è anche merito vostro!
Senza retorica. |