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PALUZZA. Terreni
del demanio, i proprietari non vogliono tasse
(Gino Grillo)
Una cinquantina di famiglie disposte ad acquistarli dal Comune, ma
evitando il pagamento di imposte su quanto costruito
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Riunione a Paluzza per dirimere i dubbi circa
il trasferimento dei lotti demaniali ai rispettivi occupanti. Una cinquantina
di proprietari che da 70 anni occupano i terreni di proprietà dello
Stato si sono incontrati con lamministrazione comunale nella scuola
di Muses a Paluzza per cercare di risolvere il problema del trasferimento
della proprietà da parte del Comune agli attuali possessori dei
lotti.
Si tratta di beni un tempo demaniali, occupati una settantina danni
orsono dalla gente di Paluzza che li ha prima bonificati, quandi migliorati
edificandovi, in qualche caso alcune case e altri edifici divenuti, con
il volgere dei tempi, abitazioni degli stessi proprietari dei vari fondi.
Ora, a seguito di diverse richieste, si sta cercando di passare la proprietà
dei fondi a coloro che in questi 70 anni li hanno condotti, migliorandoli,
o ai loro discendenti. Un problema legale di non facile attuazione, che
ha visto contrapposti lamministrazione civica di Emidio Zanier e
i 50 proprietari. Lopzione proposta vede la vendita, da parte del
Comune, divenuto proprietario grazie ad un decreto legislativo di fine
anni 90 con il quale i beni del demanio idrico andavano alla Regione,
e da questa quindi trasferiti ai Comuni.
Il prezzo di vendita dei beni di una amministrazione pubblica deve essere
quello stimato dal mercato, e la perizia per i beni di Muses in località
Moscardo, prevede un esborso di una somma che varia, per metro quadro,
dalle 2 alle 6 mila lire. Le somme ricavate dallamministrazione
comunale saranno, è stato detto, utilizzate per la costruzione
di opere pubbliche, quali acquedotti, fognature e sistemazione di strade.
«I lotti - ha spiegato il sindaco Zanier - non possono essere concessi
senza corrispettivo, ma dovranno essere messi in vendita al prezzo stimato
in perizia, in quanto i beni stessi sono stati a suo tempo iscritti al
bilancio comunale, che è soggetto al controllo della Corte dei
Conti».
I proprietari dei lotti non discutono sullesborso cui saranno costretti
per lacqusizione dei loro terreni, ma non intendono pagare le varie
tasse su quanto da loro, o dai loro avi, costruito sopra in questi 70
anni. Cifre che in alcuni casi possono arrivare ad alcune decine di migliaia
di euro. «Ci conviene - hanno replicato - acquistare nuovi terreni
agricoli, dove non ci sono surplus da pagare».
La questione è infatti ingarbugliata. Emidio Zanier ha conivolto
in questa faccenda tutti i parlamentari del Friuli. «Ho chiesto
che, parimenti a quanto accaduto per la zona di Belluno negli anni 90,
anche per Paluzza si riproponga una legge speciale che non faccia pagare
le varie tasse su quanto edificato o sulle mutazioni urbanistiche cui
sono stati soggetti i terreni in questione». Fra gli altri, su lotti
demaniali, a seguito di regolare concessione edilizia e nel rispetto dei
vari piani di fabbricazione e Prg, si è costruita una parte dellattuale
casa di riposo per anziani e una fabbrica di motori elettrici che attualmente
occupa 20 operai.
La richiesta ai parlamentari friulani da parte del Comune quindi è
che tale norma non venga abrogata del tutto, ma possa prevedere la sua
applicabilità per quelle zone, come nel caso di Paluzza, dove non
esistono presupposti di casi illegittimi o poco chiari, in modo che nella
formulazione del prezzo di cessione dei terreni non si debba tenere conto
del valore degli eventali fabbricati.
www.messaggeroveneto.it
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