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TIMAU CLEULIS. Verranno trasferite ai
cittadini le proprietà demaniali
(Oscar Puntel) puntel@lycos.com
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La strada
nazionale che da Paluzza conduce a Cleulis taglia in due una fascia di
terreni demaniali, posti nelle località Moscardo e Muses. Alcuni
di questi sono agricoli e lavorati, altri sono abbandonati, altri ancora
sono edificati. Ebbene quegli appezzamenti di terra, dati in concessione
principalmente agli abitanti di Cleulis e di Timau, sono stati posti in
vendita dal comune, a chi li ha posseduti per quasi 70 anni, al fine di
sancire un diretto passaggio delle proprietà. La storia di questi
prati è alquanto singolare. I primi appezzamenti, quelli di Muses,
furono affidati in concessione nel 1932. Nel 1943, vennero consegnati
gli appezzamenti del Moscardo agli ex combattenti. Gli usufruttuari, da
allora, li hanno sistemati, bonificandoli dalle acque. La maggior parte
li ha regolarmente falciati per anni, qualcuno cha messo pure su
casa. Nel 1976, quelle persone hanno poi pagato una moratoria per diventare
legali degli appezzamenti. Lepilogo della storia arriva qualche
settimana fa, quando il sindaco di Paluzza, Emidio Zannier, convoca unassemblea
di tutti i proprietari per annunciare il trasferimento delle proprietà
demaniali ai rispettivi occupanti. La decisione ha irritato i cinquanta
convenuti; alcuni, seccati, hanno abbandonato lassemblea. Il motivo
dellastio? Il prezzo di vendita chiesto a chi proprietario dovrebbe
già esserlo: dalle 2 alle 6.000 lire al metro quadrato, sulla base
della stima della perizia. "Cercherò di venire incontro a
tutti, trovando una soluzione alle singole esigenze" ha assicurato
il sindaco allincontro. La storia di dover pagare un prezzo così
alto per ciò che si è lavorato una vita sembra una richiesta
eccessiva, puntualizzano in molti. "Ma quei terreni il comune non
li può regalare!", spiega il sindaco. Anche perché
già scritti in bilancio e spediti alla Corte dei Conti. Le entrate
previste dalla vendita saranno utilizzate per la costruzione di opere
pubbliche comunali: acquedotto, fognature, sistemazione strade.
Il malumore principale sta proprio nel dover pagare un ulteriore prezzo,
per un lotto bonificato prima e lavorato per quasi settantanni.
"E questa la soluzione allo spopolamento ed allabbandono
dellagricoltura, facendo pagare un prezzo così alto per continuare
a vivere e a lavorare nelle già alquanto disagiate frazioni di
montagna?" si chiede Gianluca Del Bianco, giovane operaio di Timau,
che possiede uno di quegli appezzamenti. "Quanto può costare
alla tasca di un operaio o di un contadino lacquisto del terreno
dove ha costruito casa e che deve falciare? Il mio prato costa 10 milioni.
E forse una forma di investimento?" si chiede Del Bianco
Ma forse il Comune di Paluzza non sa che a questo punto conviene non comprare
i terreni agricoli dato il loro basso valore di mercato. Chi non ha edificato,
probabilmente adotterà questa strategia. Dunque, aspettiamoci del
bosco in più.
www.taicinvriaul.org
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