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Scuole, il debutto
delle lingue
(Giacomina Pellizzari)
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Incontro in Provincia per analizzare i problemi.
Scelta facoltativa entro il 20 gennaio
Friulano, sloveno e tedesco nelle offerte del prossimo anno
Linsegnamento delle lingue storiche nelle
scuole del Friuli è una realtà. Dal prossimo anno scolastico
alunni e studenti potranno seguire anche le lezioni di friulano, sloveno
e germanico. Unofferta formativa che richiede limpegno non
solo dei dirigenti scolastici, ma anche dei sindaci e della Provincia
che domani, alle 10, si troveranno a palazzo Belgrado per analizzare,
nel corso dellincontro organizzato dallUfficio scolastico
regionale, le varie problematiche che deriveranno dallapplicazione
della Legge 482/99, quella che detta le norme di tutela in materia delle
minoranze linguistiche storiche.
Tra queste, sostengono alcune rappresentanze sindacali, il reperimento
dei maestri e dei professori in grado di insegnare a leggere e scrivere
in friulano, sloveno e germanico nei comuni, come Sauris, Timau, Resia
e delle valli del Natisone, dove si parlano queste lingue. Non ultimo
il reperimento delle risorse necessarie a sostenere la macchina operativa.
Sta per aprirsi, insomma, una fase storica avviata dal direttore scolastico
regionale, Bruno Forte, che nella lettera, predisposta nelle tre versioni
storiche, invita i genitori «ad accogliere con favore lofferta
formativa, che può essere anche un modo per attestare la dignità
di questa Terra e della sua storia».
A scegliere, entro i termini fissati per le preiscrizioni (20 gennaio),
saranno le famiglie di tutti gli alunni e gli studenti che in questo momento
frequentano le scuole materne, elementari e medie di primo grado della
Provincia. Un aspetto, questultimo, non da poco che richiederà
un maggior impegno anche al personale impegnato nelle segreterie dei vari
istituti scolastici. Alcune indiscrezioni, circolate in queste ultime
ore, non escludono una possibile proroga della scadenza fissata per la
scelta dello studio delle lingue friulana, slovena e germanica.
Tutte le informazioni emergeranno domani nellincontro organizzato,
come spiega lispettore Odorico Serena, «per far capire che
lo studio delle lingue storiche rappresenta unopportunità,
che non si sovrappone ad altre, per i bambini iscritti alle scuole materne
ed elementari e alle medie inferiori del Friuli.
«Dobbiamo tener conto della specialità della nostra regione,
ciò che ci distingue dal Veneto è la pluralità di
lingue che si parlano qui» sottolinea Serena, prima di aggiungere:
«Se non sappiamo usare questo strumento tra pochi anni diventeremo
unappendice del Veneto».
Proprio perché convinto che «la sensibilizzazione dei genitori
passa attraverso le amministrazioni comunali» Serena sottolinea
che allincontro di domani sono stati invitati tutti i sindaci della
provincia di Udine. La stessa iniziativa sarà ripetuta l11
gennaio a Gorizia, il 14 a Pordenone.
La promozione delle lingue storiche sta a cuore anche alla Cgil-scuola
che oggi discuterà i vari aspetti della questione nel convegno
"Le minoranze linguistiche in Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia:
un patrimonio da salvare" in corso a Gorizia.
«In Slovenia e Croazia vivono minoranze di lingua italiana che frequentano
scuole di lingua italiana. In Friuli vivono minoranze di lingua slovena.
Le minoranze sono rimaste confinate in ambiti territoriali e culturali
delimitati» sottolinea il segretario regionale della Cgil-scuola,
Antonio Luongo, nel ricordare che «nellEuropa senza più
confini, le minoranza cominciano ad essere considerate come una ricchezza
ed un fattore decisivo per dialogare e comprendere altri popoli e culture».
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