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TOLMEZZO. Muore
a 30 anni lex chef del Roma. Massimiliano Craighero ha lottato
per due anni contro il male
(Gino Grillo)
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Cordoglio in Carnia
per la scomparsa dellallievo del notissimo ristoratore Gianni Cosetti
Profonda impressione ha destato in Carnia la notizia della scomparsa,
ieri mattina alle 4 allospedale di Tolmezzo, della giovane promessa
della cucina carnica Massimiliano Craighero. Trentenne, era una delle
speranze della gastronomia carnica, un probabile e possibile prosecutore
dell'arte culinaria valorizzata a livelli internazionali da Gianni Cosetti,
del Roma, il notissimo ristorante tolòmezzino.
Massimiliano è stato portato via da un male incurabile, contro
il quale ha combattuto e con il quale ha convissuto con serenità
per due anni sino agli ultimi istanti.
Dal 1989 fino al 93 faceva parte della "banda di quei tre",
come venivano scherzosamente chiamati dai colleghi i tre cuochi che accudivano
la cucina dello chef Cosetti al Roma. Gli altri due erano Giorgio Cattarinussi,
che dopo l'esperienza del Roma ha lavorato in cucina all'Antica Trattoria
Cooperativa a Tolmezzo e che ora sta sperimentando una nuova esperienza
di vita in Namibia, in Africa, e Daniele Cortiula, che gestisce la cucina
del Kursaal di Sauris, in predicato di entrare in società con i
proprietari del Roma, i fratelli Aita, per ridare lustro al mitico ristorante
tolmezzino.
Ristorante già orfano del maestro Cosetti, morto il 20 febbraio
dello scorso anno, e che ora vede scomparire un'altra promessa della cucina
carnica.
«Massimiliano era il mastro polentar - ricorda Daniele Cortiula
-. Ultimo arrivato, doveva far gavetta, e a lui toccò il mescolare
la polenta, quotidianamente presente sulla tavola di Gianni Cosetti. Eravamo
in quattro, tutti amici, inseparabili. In poco meno di un anno siamo rimasti
in due...».
Poi Massimiliano, conseguiti pure i galloni di sommelier, ha scelto la
via di Treppo Carnico, suo paese natio. Qui si mise ai fornelli del Cristofoli
che gestiva assieme alla famiglia. Non mancava comunque agli appuntamento
importanti, alle chiamate di "soccorso" degli ex colleghi: appena
poteva, faceva capolino nelle cucine del Roma a dare una mano a Cosetti
& C. Intanto il Crisofoli cresceva nella considerazione dei gourmet,
che sempre più affollavano non tanto Treppo Carnico, quanto il
ristorante, che propone una cucina carnica, un tempo povera, rivisitata
e impreziosita da prodotti che avevano il gusto di un tempo, spesso raccolti
in loco o coltivati nell'orto di casa.
Poi la malattia. Una scoperta che ha frenato ineluttabilmente le sue ambizioni
di poterci riproporre quei piatti che con Cosetti sembravano essere scomparsi
pure loro.
«Massimilano è una perdita non solo per la sua famiglia,
ma anche per la montagna che aveva saputo interpretare sui fornelli in
occasione di Carnia in Tavola» è la sintesi del commento
di quanti lo conobbero.
Ieri Massimiliano è stato definitivamente sconfitto da un male
che aveva combattuto con determinazione sino all'ultimo, volendo sempre
essere informato sull'evolversi della sua situazione sanitaria. Lascia
i genitori Novella e Antonio, la sorella Antonella ed il fratello Elio.
La sua salma sarà translata oggi pomeriggio dall'ospedale tolmezzino
sino all'albergo Cristofoli, dove riceverà l'omaggio di quanti
lo conobbero e dove alla sera si reciterà un rosario alla memoria.
I funerali saranno celebrati domani, giovedì, alle 14 a Treppo
Carnico.
www.messaggeroveneto.it
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