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Carnia senzacqua,
boschi in fiamme
(Gino Grillo)
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A Cadunea e Imponzo si deve bollire lacqua
prima del consumo. Problemi a Lauco, Rigolato, Ravascletto e Paularo
Sempre più Comuni denunciano carenze idriche. Ieri incendi a Fusea
di Tolmezzo e a Cleulis
E sempre più emergenza idrica in Carnia,
alla quale ieri si è aggiunta quella degli incendi. Ieri pomeriggio,
infatti tre incendi hanno interessato alcune aree boschive della Carnia.
Il più vasto - a quanto si è saputo - è scoppiato
verso le 17 a Fusea, una frazione di Tolmezzo. Lintervento dei vigili
del fuoco e dei volontari ha consentito di spegnere le fiamme in poco
più di unora. Per fortuna non è stato necessario sgomberare
le abitazioni. Poco dopo il fuoco ha interessato anche unaltra zona,
questa volta più circoscritta, di Tolmezzo, nei pressi della Cartiera.
Poco prima delle 18.30, inoltre, fiamme si sono levate tra Cleulis e Timau,
in comune di Paluzza, in direzione del passo di Monte Croce Carnico. Su
tutti e tre gli incendi sono stati impegnati i vigili del fuoco di Tolmezzo,
con quattro squadre di uomini, e volontari della forestale.
Tornando allemergenza acqua, i motivi che la comportano sono abbassamento
delle falde acquifere, acquedotti vecchi, perdite nella distribuzione,
lungo periodo di siccità e temperature glaciali che si protraggono,
con anche 10 gradi sotto lo zero da almeno 15 giorni che rischiano di
mettere in tilt lapprovvigionamento dellacqua per uso domestico
in diverse zone della montagna friulana.
Non solo le zone che erano solite presentare questi problemi sono state
colpite, ma anche località che sinora non avevano presentato problemi
del genere si trovano in stato di emergenza. Il freddo è il primo
imputato: alcune condutture sono saltate e il gelo rende più difficile
lopera della ricerca della rottura. Intanto lacqua scarseggia
e in alcuni casi, si rischia di andare verso il peggio con le prossime
settimane. Se la situazione migliorerà nei paesi turistici, ad
esempio Ravascletto, dopo che i turisti saranno ritornati in città,
questa pare debba peggiorare laddove, come a Ovaro, dove i consumi non
tenderanno a scendere. Proprio qui, infatti, il periodo di maggiore siccità
si rilevava usualmente a cavallo fra gennaio e febbraio. La situazione
comunque pare stabilizzarsi ad Ovaro, dove lacqua scarseggia, ma
da alcuni giorni il Comune, dopo aver vietato luso non domestico
delle acque e dopo aver effettuato delle verifiche affinchè non
venissero lasciati aperti dei rubinetti (pratica questa adottata nelle
seconde case non riscaldate o nei casolari affinchè le tubazioni
non gelino) impoverendo così le vasche di captazione, non utilizza
più le autopompe.
Problemi pure a Givigliana di Rigolato, dove lacqua scarseggia,
ma sinora non si è registrata la necessità di utilizzare
le autopompe, che sono invece utilizzate a Ravascletto, per rifornire
le vasche che servono la frazione di Salars e Ravascletto Alta. Anche
lopposizione comunale concorda che limpianto di innevamento
artificiale di Valcalda non entra nel cumulo delle acque potabili, anche
se ritiene che debba rivedersi tutto il piano dellapprovvigionamento
idrico del Comune, per il quale tra laltro sono stati già
stanziati 400 milioni di lire. Problemi pure a Paularo, dove molte frazioni
rischiano di stare senzacqua. Già si utilizzano le autopompe
del vigili del fuoco per rifornire Misincinis, Collalto, Paularo, Villa
di Mezzo, Villa Fuori e Dierico. Qui lacqua non viene distibuita
per tre ore al giorno. Abbassamento delle quote delle falde e le gelate
fra le colpevoli individuate dal Comune della scarsità dacqua,
e per fare fronte al problema il Comune ha già richiesto un adeguato
finanziamento alla Protezione Civile. Finanziamento richiesto anche da
Lauco, dove le borgate di Runchia, Pesmolet, Vuerra, Vas, Fuessa, Staipa,
Tamarins e Plugna, con le frazioni di Buttea presentano problemi di approvigionamenti.
La causa è labbassamento della falda acquifera di Chias di
Sotto, che rifornisce la zona, e per la quale il Comune avanza istanza
di finanziamento onde rifare la presa. La frazione di Vinaio, una sessantina
di persone, viene privata dalle acque dalle 22 alle 6 di mattina. Qui
anche la rete distributiva ha bisogno di una manutenzione straordinaria.
A Buttea inoltre a soffrire della mancanza dacqua sono non solo
i 140 abitanti, ma anche le 13 aziende agricole con 160 capi bovini.
A Tolmezzo già pronto il progetto, affidato allingegnere
Gianni De Cecco, per intervenire nella frazione di Imponzo. La frazione,
assieme a Cadunea, da anni persenta problemi di approvigionamento idrico,
anche nei periodi di secca estiva. Il Comune ha nel frattempo emesso unordinanza
di bollitura dellacqua per uso domestico, in quanto la vasca attualmente
viene rifornita con acque prelevate presso altre fonti. I lavori per il
nuovo acquedotto sarà appaltato a giorni e i lavori, per un importo
di circa 140 mila euro (270 milioni di lire) dovrebbero concludersi entro
il 2002.
Dalla Regione 185 mila euro Serviranno per fronteggiare
i numerosi casi critici
Siccità in montagna, la Regione corre ai ripari e stanzia fondi
per lemergenza. La lunga siccità e le temperature molto rigide
che durano già da metà dicembre hanno causato il prosciugamento
di numerose falde che alimentano di acqua potabile alcuni comuni della
Carnia e dellalto Pordenonese. Considerato che non sono previste,
a breve termine, precipitazioni consistenti e che, altresì sono
ancora previste temperature basse nellarco alpino per tutta questa
settimana, lassessore regionale alla protezione civile Paolo Ciani,
su proposta del servizio del coordinamento operativo, ha firmato un decreto
per i più urgenti interventi di Protezione civile, ammontanti a
complessivi 185.925 euro, al fine di poter garantire il rifornimento idrico
di prima necessità alle popolazioni tramite autobotti idonee al
trasporto di acqua potabile e luso di contenitori da posizionare
sul territorio, dai quali la popolazione stessa possa eventualmente rifornirsi
per gli usi civili nonché per lesecuzione dei lavori di pronto
intervento di ripristino delle reti acquedottistiche danneggiate dal persistente
gelo. Per ulteriori emergenze, gli operatori della sala operativa regionale
di Protezione civile sono sempre reperibili al numero verde 800 500 300.
Lunica zona che non soffre è il Tarvisiano. Il potenziamento
della rete dellacquedotto comunale realizzato negli anni passati
assicura a Tarvisio e alle sue frazioni un efficiente approvvigionamento
idrico, in grado di sopportare anche le numerose presenze turistiche di
questi giorni. I casi di diverse abitazioni rimaste senzacqua sono
esclusivamente dovuti al grande freddo che ha gelato le tubature; problemi
comunque risolvibili con lintervento degli idraulici. Quindi, per
il momento non ci sono situazioni di grave precarietà, anche se
la siccità potrebbe preoccupare pure la Valcanale. Al riguardo
della produzione della neve, va detto che le piste sono già state
ben innevate e che, comunque, non viene utilizzata allo scopo lacqua
degli acquedotti.
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