Friulano a scuola: 80% di adesioni
(To.Cer.)

L’assessore alla cultura e il sovrintendente Forte: alle medie iscritti 6 su 10

UDINE – Le cifre sulla richiesta dell'insegnamento del friulano nelle scuole confortano la vicepresidente della Regione, Alessandra Guerra, e il dirigente scolastico regionale, Bruno Forte: «L'80 per cento di iscrizioni in provincia di Udine - spiegano -, il 70 per cento a Gorizia e il 60 per cento a Pordenone sono numeri che dimostrano l'esito positivo del progetto». Con picchi del 90 per cento negli asili, di oltre l'80 alle elementari e di circa il 60 per cento alle medie. Ma la specialità linguistica non si limiterà ai banchi di scuola, sarà invece la spina dorsale di un progetto più ampio che «vede in questa occasione - prosegue la Guerra - la possibilità per la scuola delle nostra regione di autodeterminarsi e di sfruttare gli spazi che la riforma Moratti apre così come già è stato fatto per il liceo internazionale-sportivo di Tarvisio». L'obiettivo è «stendere norme di attuazione - spiega - che conservino la specialità regionale, portino qualità all'istruzione e non ci facciano scivolare nel calderone della riforma nazionale».
Partendo proprio dalla lingua, secondo la Guerra "fulcro della nostra specialità", si cercherà di dare delle regole all'istruzione regionale che «la rendano internazionale e connessa alle esigenze anche commerciali e produttive del territorio». Dopo la firma del protocollo ministeriale che «ci permette di valutare i progetti della legge 482 in regione - ha aggiunto la Guerra - e non a livello di presidenza del consiglio dei ministri», ed accedere ai 18 miliardi stanziati, a cui si aggiunge un miliardo previsto nella finanziaria regionale 2002, la richiesta è che si giunga alle quote annuali: «Vogliamo arrivare a un trasferimento costante in base alla popolazione - ha chiarito l'assessore Guerra - che faccia sì che ai friulani che sono una minoranza linguistica consistente siano garantiti più fondi di altre regioni in cui la situazione non ha queste proporzioni». L'idea della Guerra è una scuola che copra la doppia esigenza di «un mercato globale - ha detto - e della nostra storia, cultura identità di uomini local-global in una regione quadrilingue». E che spazi dalla lingua, alla cultura, al cinema, all'arte fino alle esigenze specifiche delle nostre aziende proiettate a est. Allo stesso modo si «lavorerà sulla legge 15 - ha concluso la Guerra- e incontrare a giorni l'Olf e le minoranze linguistiche per decidere cosa fare e se trasformare la struttura creando degli istituti». Gli incontri con i presidenti delle province, i sindaci, gli insegnanti e i cittadini sui temi dell'insegnamento del friulano sono fissati il 30 gennaio a Gorizia, il 4 febbraio a Udine e l'11 febbraio a Pordenone, sempre alle ore 18.30.


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