Giovani argentini a scuola in Friuli
(Lucia Aviani)

Sono figli di emigranti e stanno concludendo un corso di specilizzazione dello Ial

Arriveranno oggi a Udine i 25 partecipanti al "Progetto di sviluppo economico nella Provincia di Buenos Aires", percorso di formazione per tecnico della gestione aziendale promosso dallo Ial in collaborazione con l'Ente Friuli nel Mondo, la Provincia di Pordenone, l'Università udinese e gli atenei di Quilmes e di Gral San Martin.
L'iniziativa, finanziata dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e giunta ormai alla seconda fase (due risultano infatti i moduli previsti, ciascuno dei quali della durata di un paio di mesi: il primo si è svolto a Buenos Aires, l'altro si terrà nella nostra regione e nel Triveneto), coinvolge un drappello di giovani diplomati italiani residenti in Argentina e interessati ad approfondire tematiche relative allo sviluppo del sistema delle imprese là esistenti. Il programma, al quale hanno aderito soprattutto figli di emigranti friulani, è nato da una puntuale analisi dei fabbisogni formativi manifestati dalle aziende argentine.
Fra gli scopi del disegno rientrano quelli di razionalizzare le politiche di sviluppo dell'economia e della piccola e media impresa argentina, di favorire lo scambio di professionalità nei processi di internazionalizzazione d'impresa e in ambito gestionale, di sviluppare le competenze professionali relative alle tecniche di gestione aziendale d'impresa. Conclusasi, all'Università di Quilmes, la sezione iniziale del piano, ora lo staff di diplomati approda dunque in Friuli per una preziosa esperienza di studio e di stage in loco: davanti a loro si prospettano due settimane di formazione propedeutiche (sotto la guida di un qualificato corpo docente) e, poi, uno stage di sei settimane presso diverse aziende friulane e del Triveneto intenzionate a promuovere l'internazionalizzazione d'impresa. I giovani, insomma, potranno beneficiare di uno scambio e di un confronto con una realtà economico-sociale ben differente da quella in cui vivono e operano. Avranno modo di familiarizzare con il sistema produttivo della terra friulana e magari, chissà, anche di ipotizzare future esperienze di lavoro in Italia.


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