PAULARO. Un libro sul vecchio confine. Frutto della minuziosa ricerca di Nazario Screm
(Rinaldo Tarussio)

Grazie alla paziente ricerca, fatta di una vera e genuina passione per la storia locale che da molti anni vede impegnato Nazario Screm su vari argomenti della valle d’Incarojo, corre l’obbligo segnalare l’ultima di queste in ordine di tempo, intitolata "Il cippo di Maria Teresa antico crocevia d’Europa".
In questa seppur piccola dispensa, composta di sole 13 pagine, l’autore mette in risalto il vecchio confine di Stato situato all’altezza del 14esimo chilometro lungo la strada antica che da Paularo, costeggiando il lato destro del fiume Chiarsò, portava al cippo di Maria Teresa, situato a Valbertat Bassa, poco prima dell’inizio della Valle di Lanza, a quota 1.403, crocevia nei secoli scorsi di parecchie di migliaia di persone per scambi commerciali o diretti in terre straniere alla ricerca di maggior fortuna.
Il cippo, di forma prismatica, riporta dal lato nord verso l’Austria inciso l’anno 1772 sovrastato dallo stemma degli Asburgo della casa regnante, oltre al 1887 posto in seguito quale segno del nuovo confine del regno d’Italia, mentre sulla facciata sud è scolpito il Leone di San Marco sotto il quale vi è una data illeggibile. La data 1772, come fa sapere Screm, va collegata con la prima spartizione della Polonia, che fruttò l’acquisto della Galizia e della Lodomiria da parte dell’impero dopo la riconfinazione di tutto lo Stato austriaco.
Per restituire al luogo la sua ben definita importanza dei secoli scorsi, l’autore riporta una poesia tratta dal libro "Vos dal cur" di Giacomo Fabiani intitolata "Trois dai miei monz", rime molto toccanti che descrivono con cruda realtà quanto poteva accadere sui sentieri attraversati dagli incarojani e come il cippo fosse crocevia di speranze e grandi incognite verso terre straniere. Non mancano alcuni brevi cenni storici sulla regina Maria Teresa, imperatrice d’Austria, e su sei dei suoi dieci figli.

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