Turismo invernale, la Carnia regge. Fine settimana boom a Ravascletto.
(Gino Grillo)

Ci si aspettava il +30%, ma nel periodo tra Natale e Capodanno ci sono state lo stesso buone presenze

Sauris recupera con l’Epifania, problemi ad Arta per la chiusura delle terme. Boom a Pramollo,ottimo il Tarvisiano

Cambia il modo di fare turismo anche nella montagna carnica. Gli operatori del settore stanno compiendo sforzi per adeguarsi, anche se qualcuno deve pagarne lo scotto. Una realtà che si è accentuata durante queste feste di capodanno quando a scompigliare i piani canonici di un Natale con la neve, è mancata per l'appunto la neve. E con essa i vari modi di trascorrere il tempo in montagna. C'è chi, stanco di ritrovarsi o in un paesino con poche alternative allo sci, oppure in mezzo al traffico e alla gente come in città, nelle maggiori stazioni, ha rinunciato ad un pezzetto di vacanza ed ha anticipato il rientro. Sarà poi stata la psicosi della fine della lire, o dell'inizio dell'euro, oppure ancora, che chi ha deciso di rimanere ha cercato altri modi, alternativi di spendere la giornata e i propri soldi, che diversi operatori, anche se non specifici del settore neve, hanno registrato un aumento negli incassi giornalieri. Così è passata questa fase di turismo di inizio anno in Carnia. Carnia che sotto l'aspetto sci, vedi lo Zoncolan, con le piste perfettamente innevate da neve programmata, non ha visto le grandi presenze dello scorso anno, ma la pubblicità tambureggiante e i nuovi impianti sciistici di Tarvisio possono aver fatto decidere agli sciatori-turisti, quelli che badano più allo sci che alla vacanza, di scegliere la meta della Val Canale, dove tra l'altro la sorte benevola aveva scaricato, unico posto in regione, della neve naturale, dando alla montagna quell'aspetto tipico di natale ammantato di bianco. Mancano i dati ufficiali delle agenzie predisposte al turismo, saranno pronte a metà mese circa. D'acchito però tutti, anche le associazioni di categoria, concordano che, anche se non si è registrato quel famoso +30% nelle presenze annunciato dagli analisti del settore alla vigilia di Natale, quale contropartita alla paura di viaggiare verso mete esotiche dopo i fatti dell'11 settembre, la Carnia ha tenuto. Un turismo forse più ricco, quest'anno certamente più propenso a spendere, nei settori più diversificati, senza grandi affollamenti e resse, neppure a Forni di Sopra, che si ricandida come primo paese turistico della montagna friulana, ma con una presenza costante, specie negli alberghi e negli alloggi privati. Le seconde case, più difficili da analizzare, sembrano avere registrato il tutto esaurito, ma solo per un breve periodo, a cavallo fra il 2001 e l'anno in corso. Paola Schneider, responsabile del settore alberghiero dell'Ascom, sintetizza la tenuta della Carnia con un buon andamento a Forni di Sopra, un sufficiente vanno a Sauris, specie a causa del flop registrato a Natale, recuperato con la manifestazione del Belin, la befana di Zhare, e a Ravascletto, mentre Arta ha denunciato la chiusura delle terme. Forni Avoltri, dopo un inizio stagione stentato, si è ripresa nel periodo di capodanno. Particolare attenzione è stata data dai turisti, specialmente quelli attratti da fuori regione, alla possibilità, in mancanza di neve, di effettuare escursioni, che sono state molto apprezzate e numerose specie quelle programmate nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Boom di presenza a Pramollo.

Fine settimana boom a Ravascletto. L’innevamento programmato predisposto da Promotur ha richiamato migliaia di sciatori

Zoncolan senza problemi per la carenza della neve naturale. L'innevamento artificiale predisposto da Promotur sulle piste, monte Tamai escluso, ha visto riversarsi sulla neve del polo carnico migliaia di amanti dello sci. Lo scorso anno si registravano, nei week end, punte record di 4500-5000 persone. Punte non toccate quest'anno, mentre invece si è riscontrato un afflusso costante, seppure in termini minori, con le uniche eccezioni, fisiologiche, della mattinata del primo dell'anno e del pomeriggio dell'epifania. La neve sparata ad inizio stagione, grazie al grande freddo, è rimasta, e rimane ancora a disposizione degli sciatori.
La stazione carnica è stata meta, già dal periodo delle feste, di numerose comitive, specie dall'Est, con Ungheria in prima fila, mentre un buon afflusso di israeliani è previsto sino a fine stagione. Un arrivo non inconsueto, visto che da un paio di anni sciatori da questo tormentato paese del medio oriente si avvicendavano sulle piste dello Zoncolan, ma quest'anno in modo molto più massiccio. Lo Zoncolan è conosciuto anche per la possibilità di dispute di gare a livello agonistico.
Appuntamenti che la neve programmata permetterà di effettuare, come quelli con la prima gara internazionale FIS in programma la prossima settimana. L'incanto del Natale in montagna senza la copertura della neve non è la stesso. Alcune mancanze possono essere state riscontrate nell'offerta del dopo sci in alcuni paesi, ma la vicinanza dei Comuni, e di questi con Tolmezzo, ha permesso ai vari gitanti di poter visitare Sutrio con i suoi presepi o riversarsi nella capitale della Carnia e a Paluzza per gli ultimi acquisti con le lire, e i primi con gli euro.


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