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Friulano, via
libera dalla giunta. Lesecutivo Tondo ha approvato la norma
con cui chiede un fondo fisso allo Stato
(Tommaso Cerno)
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Guerra: Berlusconi è informato, ora
il governo definirà i finanziamenti
UDINE Sul friulano in classe la vicepresidente
Alessandra Guerra apre ufficialmente il dialogo con il Governo Berlusconi,
per giungere al più presto ad ottenere un finanziamento annuale
per la marilenghe: la giunta regionale ha, infatti, approvato la bozza
della norma attuativa della legge 482 proposta dalla Guerra che, di fatto,
trasformerebbe il finanziamento per progetti, così come previsto
oggi a livello nazionale in materia di tutela delle minoranze, in un gettito
annuale costante indirizzato al Friuli Venezia Giulia. Un testo che è
già stato trasmesso, quindi, al presidente del consiglio Silvio
Berlusconi e alla commissione paritetica presieduta dal parlamentare friulano
Ferruccio Saro che dovrà discutere nel dettaglio gli eventuali
trasferimenti. Fondi ancora tutti da quantificare, come è ovvio,
ma che sarebbero garantiti a sostegno della riforma che introdurrà,
dal prossimo settembre, il friulano e le altre lingue minoritarie nelle
scuole materne, elementari e medie della regione. La proposta elaborata
dagli uffici dell'assessorato alla cultura è già stata inviata,
oltre che a Palazzo Chigi, anche alle sigle sindacali della scuola Cigil,
Cisl, Snals e sindacato scuola slovena che, nei giorni scorsi, avevano
partecipato al summit con la Guerra e chiesto alla vicepresidente di avviare
un cammino comune verso la piena attuazione della 482. Aldilà delle
mappe, infatti, "la legge sulla tutela delle lingue minoritarie -
spiega la Guerra - dà mandato alle regioni a statuto speciale di
predisporre una norma attuativa per gestire le proprie necessità
e questa è la strada che abbiamo scelto di percorrere, sia per
la garanzia di finanziamento sia per mantenere il controllo regionale
sulla riforma". Una riforma della scuola regionale, secondo la Guerra,
che "anticipa molto anche quella della Moratti - spiega la vicepresidente
-. Abbiamo il dovere di portare la nostra specialità scolastica
all'attenzione del resto d'Italia, perdendo la connotazione di zona periferica
e diventando un caso nazionale". Proprio con questo obiettivo, l'assessore
Guerra ha scritto al ministro della pubblica istruzione, Letizia Moratti,
per "spiegarle - aggiunge la Guerra - che la particolarità
della nostra regione, legata anche al confine con la Slovenia e con l'Austria
la connota dal punto di vista linguistico e culturale e la nostra idea
di scuola parte proprio da questa peculiarità". Con l'intenzione
di utilizzare "la direzione regionale istruzione e cultura - continua
la Guerra - per introdurre a scuola la prevenzione di alcol, droga, fumo
e, in generale, del disagio giovanile". Programmi che potranno trovare
dei legami anche con l'introduzione del friulano e delle altre lingue
minoritarie in classe. Nell'immediato, servirà dare attuazione
al protocollo d'intesa con la direzione scolastica regione firmato ieri
mattina dalla Guerra e dal direttore dell'istruzione Bruno Forte, "per
mettere al lavoro due commissioni miste - conclude la Guerra - una per
i punti che riguardano il friulano, la tecnologia e il sostegno alle scuole
montane, l'altra per preparare gli stati generali che apriremo in autunno".
Intanto la norma di attuazione, votata dalla giunta regionale, viaggia
verso Roma. E il dialogo con governo sui fondi è aperto.
www.messaggeroveneto.it
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