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AMARO. Entro fine
anno altri 250 posti di lavoro
(L.C.)
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Il sindaco Tomaciello
fa il punto della situazione occupazionale e demografica del comune
Tra le alterne vicende legate al futuro della Cartiera Burgo, di Tolmezzo
e della Carnia e alle nubi su altre realtà produttive della zona,
fortunatamente giungono segnali positivi da unaltra realtà
carnica rappresentata dal "fenomeno Amaro".
Questo piccolo comune carnico era, fino ad una decina di anni fa, un paese
come tanti della montagna privo di un proprio tessuto economico-produttivo
e con un alto indice di spopolamento. Oggi si riscontrano dati e situazioni
che rappresentano davvero un fenomeno.
Da poco più di una trentina di posti di lavoro di dieci anni fa
oggi ne conta, sul proprio territorio, circa 750 distribuiti sulle 25
aziende operanti e di recente nascita.
Anche la situazione demografica di questo piccolo comune è in positivo.
Nellultimo anno, infatti, è cresciuta di ben 21 unità
passando dai 758 residenti del gennaio 2001 agli attuali 779.
Il prossimo avvio di nuove attività economiche fa concretamente
ritenere che entro l'anno il numero di occupati nella zona raggiungerà
il migliaio. «Questi eccezionali risultati - commenta il sindaco
di Amaro, Silvano Tomaciello - sono il frutto di una serie di scelte,
capacità, circostanze e sinergie tra vari soggetti. Penso alla
scelta, e un po anche alla fortuna, di aver portato ad Amaro aziende
come la I.s.c. che da sola conta quasi 400 addetti, come la Modulblok
con una novantina. Penso alla lungimiranza di qualche anno fa di Agemont
di aver creato ad Amaro il Centro ricerche Fiat».
«Penso anche alle sinergie tra Comune e Consorzio Industriale di
Tolmezzo nel creare le infrastrutture. Penso alle "aperture di credito"
verso alcuni imprenditori esterni e alle loro risposte concrete, e allo
sforzo di Agemont per sviluppare diverse professionalità e imprenditorialità
locali nellalta tecnologia che oggi danno i loro risultati. Penso,
infine, alla parte più importante, cioè alle risorse umane
locali, agli operai, ai tecnici che fino ad oggi hanno partecipato in
modo sinergico in questo processo di crescita».
«In un mondo sempre più agguerrito e incerto - conclude il
sindaco Tomaciello - il futuro dipenderà molto dalla nostra volontà
e capacità di mantenere queste collaborazioni, queste sinergie,
questi giusti equilibri e quelle responsabilità che sono alla base
di questo eccezionale processo di crescita».
Un processo di crescita, quindi, che per la sua dimensione interessa certamente
tutto lAlto Friuli.
www.messaggeroveneto.it
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