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La Carnia sotto
mezzo metro di neve
(Gino Grillo)
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Da ieri mattina sono
caduti i fiocchi bianchi dopo mesi di siccità. Strade e passi tutti
percorribili, ma con le catene
Abbondante precipitazione soprattutto nellAlta valle del Tagliamento.
A Tarvisio solo 10 centimetri
Carnia sotto unabbondante nevicata e senza corrente elettrica per
oltre 6 ore. Queste le caratteristiche salienti della giornata di ieri,
che ha visto la ricomparsa, in grande stile, della neve, attesa ormai
da mesi, dopo la lunga siccità di questo inverno. Ne è caduta
in abbondanza, questa volta, almeno 50 centimetri nellAlta Val Tagliamento,
ad Ampezzo, Socchieve e Villa Santina. Venti centimetri a Tolmezzo, Paularo
e Arta. Solo il Tarvisiano è rimasto quasi a secco: in città
appena 10 centimetri, colpa del vento di bora che ha tenuto lontane le
nubi cariche di umidità.
Molte le strade transitabili con obbligo di catene a bordo, tutti aperti
i passi montani da quello di Monte Croce Carnico che porta in Austria
a quello che unisce Forni Avoltri con Sappada a quello della Mauria che
da Forni di Sopra porta in Cadore. Sui passi cè lobbligo
di transito con catene montate. La neve pare avere preso di mira particolarmente
lAlta Val Tagliamento, infatti si registrano nella mattinata di
ieri più centimetri di neve a Tolmezzo che a Paularo, la differenza
di innevamento a parità di quota altimetrica era avvertibile tra
una vallata e laltra. La neve ha provocato alcuni disagi fra la
popolazione e alla viabilità. Il transito sulle strade di montagna
inadeguate per questo tipo di veicoli i pesanti automezzi provenienti
specialmente dai Paesi dellEuropa dellEst ha messo in crisi
la già precaria viabilità sulla strada statale 52 Carnica.
Già laltro ieri due grossi Tir senza catene a bordo lungo
i tornanti della Mauria in comune di Forni di Sopra si erano messi di
traverso slittando sulla neve fresca e ostacolando così il normale
transito delle autovetture che si recavano verso le occhialerie del Cadore.
Ieri mattina vittima di un incidente, sempre sulla stessa tratta, ma sul
versante cadorino, in comune di Lorenzago di Cadore, un mezzo spalaneve
dellAnas in prossimità di località Ronco Gial, per
cause ancora da accertare il camion spalaneve si capottava in una scarpata,
indenne lautista, un cadorino, che se lè cavata solo
con un grande spavento. Per rimettere in carreggiata il pesante automezzo
si è dovuto ricorrere ai vigili del fuoco di Pieve di Cadore.
Problemi, come accennato, anche per lelettricità. Alcuni
rami caduti sulle linee elettriche aeree dellEnel fra Comeglians
e Ravascletto, hanno determinato unerogazione a singhiozzo dellenergia
elettrica su tale zona, tanto da indurre i responsabili di Promotur a
chiudere gli impianti sciistici dello Zoncolan e a rimborsare gli utenti.
Senza luce anche Forni di Sotto e Forni di Sopra, dove naturalmente e
forzatamente gli impianti del Varmost sono rimasti inattivi. La luce è
venuta infatti a mancare per 6 ore sin dalle 10 di mattina, per il cedimento
di alcuni alberi che sono rovinati sopra le linee di distribuzione dellenergia
elettrica nei pressi di Ampezzo. Le squadre dellEnel hanno lavorato
sino al tardo pomeriggio per ripristinare la corrente elettrica che è
mancata pure a Lauco e a Socchieve.
I maggiori disagi sono stati avvertiti per quanto riguarda il riscaldamento,
specie nei locali pubblici e commerciali, le famiglie dei residenti, infatti,
pur utilizzando normalmente gasolio e metano, non hanno mai smesso lusanza
di stufe-spolert e caminetti a legna. Non sono mancati episodi curiosi:
i bambini, soprattutto dei paesi più a fondovalle, che felici dellinattesa
nevicata si sono adoperati per costruire uomini e capanne di neve e chi,
forse esasperato dal procedere a rilento sulle strade innevate, ha abbandonato
lauto ai margini della strada e ha percorso tratti di strada inforcando
gli sci come se si trovasse su una pista di discesa.
www.messaggeroveneto.it
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