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PALUZZA. Consuelo
ha conosciuto papà in tv
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La storia di una donna
di Paluzza alla trasmissione "Cè posta per te"
Paluzza ritorna alle cronache nazionali con un programma televisivo di
Mediaset. A permetterlo la vicenda di una paluzzana, Consuelo Pavan, 32
anni, infermiera del 118 che una decina di giorni fa si è vista
recapitare in casa una lettera da Maria De Filippi, che conduce la trasmissione
"C'è posta per te" in onda il sabato sera su Canale 5.
Una trasmissione che Consuelo, non troppo attratta da cantanti e attori,
vede spesso. Dietro le quinte televisive, Consuelo si è trovata
innanzi a del personale dellentourage della De Filippi che lha
subito messa a suo agio, cosa non facile da farsi senza farsi scappare
qualche indizio per la serata della messa in onda. La chiamata non presentava
però segreti che Consuelo non conoscesse. «Con mia madre
abbiamo parlato per tutta la settimana. Non poteva che essere lui, a cercarmi,
mio padre».
Consuelo infatti nasce da una relazione fra un militare romano ventenne,
Silvio, e sua madre, Mary, che allepoca aveva appena 14 anni. Quindi,
dopo il rientro a Roma dellallora soldato di leva, del padre si
perdono le tracce. Consuelo viene informata sin da bambina della sua storia,
ma non le era mai capitato di vedere suo padre, nè di averne avuto
notizie. Logico pensare quindi che quella lettera di Maria fosse stata
mandata dal genitore dopo tanti anni. Per una settimana Consuelo ha preparato
domande e risposte, immaginato il viso dello sconosciuto genitore, immaginato
il timbro della sua voce. Ma ogni volta la mente portava a situazioni
diverse, sino al gran momento, quando le quinte si aprono e Consuelo viene
fatta accomodare nel salotto di Maria De Filippi. «Personaggi stupendi
- ricorda Consuelo riferendosi allo staff di "Cè posta
per te" - che con le loro telefonate e interviste mi hanno messo
subito a mio agio, senza turbarmi, dal taxista alla truccatrice».
In particolare Consuelo ricorda Gory, un membro dello staff che lha
sempre seguita con particolare attenzione, anche dopo la trasmissione.
«Si può pensare che Maria questa trasmissione la faccia solo
per mestiere, con tante storie che le passano fra le mani. Invece è
di una grande umanità: mi ha fissata negli occhi e mi ha subito
rassicurata: mi ha tolto quel "grop" che mi attanagliava la
gola». Poi lincontro con il papà, la promessa di mantenere,
per il momento, contatti epistolari, il rientro in Carnia, ancora seguita
dallo staff della trasmissione. «Non potevo immaginare, sono mamma
anche io, di poter lascire vivere mio padre con langoscia di non
avermi conosciuta. Sono felice di averlo sollevato da questo peso».
www.messaggeroveneto.it
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