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Tolmezzo. Un
parco nellex polveriera.
(Gino Grillo)
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Nelle aree ricevute dal
demanio il Comune creerà parcheggi, ritrovi per i giovani e magazzini
A Pissebus per tutelare fauna e flora sviluppatesi al riparo delle sue
recinzioni
Parcheggi e parchi, aree artigianali e ritrovi per giovani, magazzini
pubblici: questa la destinazione delle ex aree demaniali che sono passate
dallo Stato alla Regione e quindi al Comune di Tolmezzo.
In Carnia, nel bene e nel male, ha pesato enormemente la presenza dellesercito.
Se da una parte la zona era frequentata da giovani, che creavano un certo
indotto economico, dall'altra molte aree erano precluse agli usi civili
della collettività. Tolmezzo, che da paese si è rapidamente
trasformato in città, necessitando di nuovi spazi e di nuove infrastrutture,
soffriva per la mancanza di spazio in quanto le servitù militari
erano di notevole importanza sul territorio.
Ora il trasferimento di una prima tranche dei beni immobili dello Stato
al Comune, ufficializzato nei giorni scorsi, ha dato il via all'iter per
risolvere alcune annose questione della città. Molte infrastrutture
comunali infatti, con il calare delle esigenze dell'esercito e con il
crescere dei bisogni della collettività civile, a suo tempo erano
state edificate su suolo demaniale. Ora queste passano al Comune che diventa
così proprietario del sito su cui sorgono la piscina e la mensa
comunale, il poligono di tiro, lo stadio comunale, il campo polivalente
e una gran fetta della zona sportiva.
Sergio Cuzzi, primo cittadino di Tolmezzo, spera che con il secondo lotto
di trasferimento, si risolvano anche le altre pendenze. La speranza più
grande, ma quella forse più lontana, è quella di venire
in possesso anche delle caserme Del Din e Cantore. Speranze recondite
in quanto probabilmente l'esercito le destinerà ad alloggi dei
soldati in ferma volontaria.
Oltre ai beni su citati, Tolmezzo ha ottenuto gli ex capannoni di via
Percoto. La loro ubicazione, ha spiegato Cuzzi, vicine alle scuole, le
vedrà trasformate in un'area ricreativa polifunzionale per i giovani,
che vi potranno tenere assemblee e concerti musicali. Un altro fabbicato
potrebbe invece ospitare gli archivi del tribunale e di altri enti pubblici,
che oramai sono colmi. Le zone prospicenti infine potrebbero risolvere,
in parte, il problema dei parcheggi pubblici cittadini.
La destinazione auspicata per le ville Patter è quella di verde
pubblico. Ma l'idea del parco comunale deve fare i conti con il fatto
che le villette sono attualmente abitate, per cui si dovrebbe trovare
un nuovo alloggio per gli occupanti.
La sorte della polveriera di Illegio sarà decisa dal comitato di
frazione. Probabilmente darà fiato all'artigianato locale ora soffocato
in ambiti troppo stretti per le attuali necessità del comparto
della frazione.
La polveriera di Pissebus potrebbe essere smembrata. «Più
volte - spiega Cuzzi - per questa zona abbiamo avuto richieste da parte
di ambientalisti e da parte di agricoltori». La chiusura di una
ampia zona all'interno di reti metalliche ha sviluppato nella zona una
flora e una fauna specifica che potrebbe essere salvaguardata lasciando
una parte della polveriera integra, magari gestita da associazioni naturalistiche,
mentre una parte potrebbe dare le risposte all'agricoltura e all'allevamento.
Le numerose gallerie infine potrebbero essere destinate a coltivazioni
di funghi.
«Prima di tutto - termina il sindaco - occorre fare un'indagine
sul reale stato di consistenza delle varie aree e costruzioni».
E' vero che il patrimonio immobiliare del Comune è aumentato, ma
cresceranno anche le spese per manutenzione ed riattamento, e per queste
occorrono finanziamenti ad hoc.
www.messaggeroveneto.it
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