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Masso di marmo
blocca la Ss 52
(Gino Grillo)
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Ieri verso le 14.30
a causa della pioggia. Difficoltà per la circolazione da e verso
il capoluogo carnico
Caduti da un camion due macigni: uno sulla strada, laltro nel Chiarsò
Interrotta ieri la strada statale 52 bis
che da Tolmezzo porta al passo di Monte Croce Carnico. Sebbene ostruita
da un grosso macigno, questa volta non si possono incolpare dissesti idrogeologici
e neppure le condizioni metereologiche che hanno visto cadere in Carnia
pioggia mista a neve sino a basse quote. Molto più semplicemente
si trattava di un carico perso da un camion che trasportava grossi macigni
di marmo da Timau verso la Lombardia.
Verso le 14.30, mentre la strada era resa viscida dalle intemperie, in
località Cedarchis di Arta Terme, un Billig che trasportava due
massi di marmo dalla cava del Pramosio, in località Timau di Paluzza,
per cause ancora in corso di accertamento, ha perso il carico all'altezza
del ponte sul Chiarsò, interrompendo di fatto la viabilità
da e per Tolmezzo.
Sul posto sono accorsi immediatamente i carabinieri e i vigili del fuoco
di Tolmezzo, ma si sono subito resi conto che avevano a che fare con qualcosa
al di fuori dell'ordinario. Dal rimorchio del camion della ditta che gestisce
la cava erano caduti due enormi blocchi di pregiato marmo Grigio Carnico
dal peso di 20 tonnellate cadauno. Un masso, dopo aver divelto il parapetto
del ponte, è rovinato sul greto del torrente sottostante, l'altro
invece ha invaso la careggiata sinistra della strada che porta a Tolmezzo.
Solo per un fortuito caso nessuno è stato ferito. L'ora dell'incidente
e le intemperie avevano infatti fatto diminuire il traffico, di solito
molto più sostenuto, sull'arteria stradale.
A permettere la ripresa della viabilità sono stati quindi chiamati
Oscar e Patrick Candoni, che a Cedarchis hanno una azienda di autotrasporti.
Con due pale meccaniche hanno spostato il masso rimasto sulla careggiata
nel parcheggio lungo la strada che porta verso Paularo. «Era un
masso enorme - ha dichiarato Oscar - che riempiva tutta la benna».
Ogni masso aveva la capacità di circa 5 metri cubi, ed il peso
di quasi 20 tonnellate. L'urto dei massi sul terreno, ha fatto tremare
la casa dei Candoni, svegliando pure Patrick che dopo pranzo, prima di
partire con lo spalaneve, un servizio che svolgono verso Paularo, si stava
riposando sul divano. Il boato provocato dalla caduta dei due massi e
il tremare dei vetri della casa avevano fatto pensare in un primo momento
ad un terremoto.
La strada, una volta liberata dal masso è stata rimessa in sesto
per quanto concerne il manto d'asfalto mentre è stata tabellata
dall'Anas nel punto in cui dove è andata distrutta la sparangola
di protezione del ponte.
I lavori di sgombero completo dei massi e di riattamento del ponte non
avverranno prima di lunedì prossimo.
www.messaggeroveneto.it
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