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Nuove prospettive per il ristorante diretto dallindimenticabile Gianni Cosetti, chef della Carnia. Paolo Aita pronto a scendere in campo se non troverà un gestore. Rinascerà un punto di riferimento «Il Roma riaprirà entro Natale». Si parla, naturalmente, dellalbergo Roma, in piazza XX settembre a Tolmezzo, lunedì scorso al centro di una speciale serata enogastronomica dedicata alla Carnia. Ad assicurare lapertura di questo rinomato ritrovo da sempre della vita sociale del capoluogo carnico Paolo Aita, proprietario dellimmobile che fu consacrato alla storia gastronomica e no dal genio di Gianni Cosetti. «Siamo stufi di attendere. Qualora i contatti in essere non dessero risposte positive, sono pronto a scendere in campo direttamente». Così Aita spiega la decisione di aprire il Roma entro il 2001. Lasciare inutilizzato un immobile, sul quale, proprietà esclusa, si sono investiti oltre quattro miliardi di lire, non è certamente unimpresa facile. Aita parla con la mente fredda dellimprenditore, ma il cuore lo riporta a ciò che il Roma ha significato per Tolmezzo. «Abbiamo sbagliato a non vendere prima di fare i lavori di ristrutturazione. Il prezzo più basso avrebbe senzaltro motivato altri imprenditori si confida . Ma cera Gianni Cosetti e abbiamo imperniato la ristrutturazione attorno al suo genio». Per dare spazio allestro e alla creatività di Cosetti la ristrutturazione ha privilegiato il bar, che è aumentato in superficie rispetto alla pianta originale, ma che conserva ancora il caratteristico caminetto in fondo alla sala, e il ristorante, aperto sul retro verso la collina che sovrasta la città, ma si sono costruite solamente 15 camere. La scomparsa dello chef della Carnia ha lasciato un vuoto non soltanto di ospitalità e di gastronomia, ma anche di idee su come sfruttare a modo questenorme tempio oramai vuoto. Il Roma potrebbe ospitare quelle personalità, in campo sia politico sia culturale, che visitano la Carnia e Tolmezzo, ma le spese da sostenere per gli arredi porterebbero la cifra da sborsare per una notte a livelli piuttosto alti, probabilmente non sostenibili per la Carnia. Ecco quindi la necessità di non potere smembrare il Roma fra bar, ristorante e albergo, ma di doverlo gestire come un tuttuno. La ristrutturazione ha toccato pure un pezzo di storia di Tolmezzo. Sul retro, addossata al colle, la Torre Raitenberger e le vecchie mura che arrivavano un tempo a circondare la cittadina sino alla Torre Picotta. Aita spiega di averle donate, "sub condicio", al Comune affinché ne sia valorizzata la storia. «Ma, visti i tempi burocratici dellapparato pubblico, se entro cinque anni i lavori non saranno ultimati afferma , rientrerò in possesso dellarea e la farò ristrutturare, mantenendone le caratteristiche peculiari, a mie spese». Intanto, sul pool che potrebbe, con Aita, gestire il famoso locale, ritorna il nome di Daniele Cortiula, che sarebbe disposto a lasciare Sauris per entrare nel luogo dove il suo maestro, Gianni Cosetti, gli ha insegnato a cucinare. Oltre a Cortiula, considerato lerede naturale, in campo gastronomico, di Cosetti, potrebbero affiancarsi nella gestione anche personaggi di spicco della vita tolmezzina e carnica. Ma per conoscere questi bisognerà attendere ancora qualche tempo. www.messaggeroveneto.it < Torna alla pagina di luglio |
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