CERCIVENTO. Mezzo miliardo per il recupero storico delle case
(Gino Grillo)

Grazie al ripristino delle facciate originarie si potrà creare un percorso turistico

Ben 500 milioni messi a disposizione dal Comune di Cercivento a favore dei privati che intendono abbellire e restaurare in maniera tradizionale le facciate delle loro case.
E’ in fase di effettuazione un progetto che mira a fare del paesino carnico un albergo diffuso totale. Il sindaco Dario De Alti ritiene che per poter raggiungere l’obiettivo, occorra ripristinare la bellezza che per secoli ha caratterizzato l’archittetura delle abitazioni. L’amministrazione comunale ha dato così al via a dei lavori che coinvolgono diversi edifici pubblici nel quadro di un recupero e di un restauro immobiliare e archittettonico dei fabbricati che si presentano in cattivo stato di conservazione.
La realizzazione del programma, finanziato per la quasi totalità da contributi regionali e provinciali, consentirà di migliorare l’aspetto civico del centro, con una adeguata sistemazione del cortile di pertinenza che dà sulla piazza delle Pieve, con le migliorie da apportare alla strada e con interventi su edifici storici. Già iniziati alcuni lavori: il fabbricato delle Poste vede i lavori in corso. Ai piani superiori è previsto il collocamento della sede amministrativa dell’Unione dei Comuni di Cercivento, Sutrio e Ravascletto.
Recupero edilizio anche per il fabbricato ex levatorio della frazione di Sopra, e il restauro dell’ex mulino idraulico, di particolare pregio storico ambientale, detto Mulino di Croce che si trova in via Gladegne sulla statale per Ravascletto, recentemente acquisita dal Comune. Lo scopo è quello di creare nel tessuto urbano un piccolo ma significativo itinerario turistico della memoria con soste presso questi pregevoli edifici che, una volta recuperati, potranno presentare ancora una volta al visitatore la loro intramontabile e misteriosa essenza.
Per completare l’opera di restauro e di salvaguardia del patrimonio edilizio del paese, l’amministrazione comunale sta valutando la possibilità di favorire l’intervento privato. A tale scopo saranno erogati dei contributi, sino al 30% dei costi documentati per i lavori di restauro di quelle abitazioni e facciate in particolare, che danno sulla pubblica via e che non sono ancora sistemate adeguatamente con gli interventi post sisma. L’amministrazione De Alti ha auspicato che «mediante questi incentivi, e con una razionale e concertata azione pubblico-privato, si possa ottenere un buon risultato in termini di miglioria complessiva e di lifting dell’ambiente urbano».


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