CANEVA di Tolmezzo. Centro per disabili da 11 miliardi
(Laura Pigani)

E’ intitolato a don Onelio. Restano da costruire un laboratorio e un ambiente per la fisioterapia

Realizzato a Caneva il primo lotto, l’inaugurazione prevista per la primavera


Si sono conclusi i lavori del primo lotto relativo alla realizzazione del Centro residenziale-diurno per disabili "Don Onelio" di Caneva di Tolmezzo e nella primavera del 2002 la struttura sarà inaugurata dal primo gruppo di ospiti portatori di handicap. Entro due anni, invece, saranno ultimati anche il secondo e il terzo lotto, che prevedono la costruzione di un laboratorio e di un ambiente per la fisioterapia, ora entrambi provvisori.
Il centro complessivamente ha richiesto un finanziamento di 11 miliardi, somma che in parte è stata coperta da un contributo regionale e in parte dalla Comunità Piergiorgio onlus di Udine, che gestirà la struttura.
Il nuovo centro è stato predisposto per accogliere una ventina di disabili a regime residenziale, cioè a tempo pieno, mentre una volta realizzati il laboratorio e i locali per la fisioterapia sarà aperta anche la ricezione diurna. «Il centro - chiarisce Igino Piutti, vice presidente della Comunità Piergiorgio - seguirà lo schema della comunità, ma la struttura è stata pensata come unità operativa a sé stante, che dovrà coinvolgere la realtà della Carnia e dell'Alto Friuli, le associazioni di categoria e le organizzazioni di volontariato che operano nel territorio».
La struttura si rivolge ad utenti di diversa età, prevalentemente ad adulti tra i 20 e i 40 anni, con scarsa possibilità di inserimento lavorativo e con capacità residue e potenzialità ridotte. Ogni ospite, poi, avrà un suo piano personalizzato di intervento, elaborato dall'equipe multidisciplinare che lavorerà dentro al centro. Presteranno servizio all'interno della residenza per disabili trenta dipendenti, i quali saranno aiutati nel loro lavoro anche da alcuni volontari.
Il centro montano, che con i successivi due lotti coprirà i 3000 metri quadrati di superficie, è formato da un complesso di edifici indipendenti, sviluppati su di un unico piano (con soluzioni architettoniche idonee ai diversamente abili) e articolati intorno ad un giardino interno. Le attività che saranno proposte agli ospiti, hanno come obiettivo principale la riabilitazione fisica, medica e, naturalmente, il recupero attraverso il lavoro artigianale. Verranno individuati pure momenti specifici di socializzazione per mezzo della musicoterapica e dello sport. Le varie iniziative avranno luogo in appositi padiglioni.
«La struttura - riferisce Igino Piutti - rispecchia la precisa volontà dell'ideatore della Comunità Piergiorgio, don Onelio, che era stato cappellano a Tolmezzo: creare un centro per portatori di handicap nell'Alto Friuli, pensato per i disabili che non chiedono assistenza, ma decidono di pensare a se stessi e gestire la propria disabilità. Allo scopo è stata prevista per il futuro l'organizzazione di un'attività agricola, su di un terreno adiacente al centro, che si estende per ben 42 mila metri quadrati».


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