Il sesto quaderno di cultura timavese
inizia con un articolo in tedesco del
dr. Helmuth Schwap. Anmerkungen zur Geschichte von Tischlwang/Timau
im Mittelalter (Appunti per la storia di Timau nel periodo
medioevale). E' un tentativo di descrivere
la storia di Timau e dei suoi abitanti nel
Medioevo. Per una miglior comprensione del contesto storico,
si sono
considerate anche le interpretazioni della storia generale
della regione
oltre alle informazioni relative alla zona di Timau nella
misura in cui ciò era permesso dai documenti,
al fine di sviluppare un quadro il più
possibile esaustivo. Sono stati quindi esaminati gli influssi
determinanti
degli eventi dai tempi antichi fino alla fine del Medioevo
così come i
fattori politici, sociali ed economici e le loro ripercussioni.
Naturalmente si è dovuto dare, in questo ambito, uno
spazio più ampio al patriarcato di
Aquileia ed ai conti di Gorizia. In unepoca molto ricca di
avvenimenti e
movimentata si è quindi formato il quadro di un paese,
la cui storia è
influenzata dalla sua vicinanza alla strada per il Passo
di Monte Croce, che
trovandosi in un punto decisivo di incontro di popolazioni,
culture e
lingue diverse, ha assunto sempre più una funzione di collegamento
piuttosto che di divisione.
Il quaderno propone poi Nit da hiandar dar doks hott in schoon
gamocht,
un brano di Peppino Matiz van Messio che descrive la realizzazione
della
prima farsa teatrale in timavese. Latto unico fu presentato
a Vienna nel
1980 dal circolo culturale di Timau, in occasione della mostra
sulle isole
linguistiche di parlata tedesca dislocate in Europa ed organizzata
dal
Verein der Sprachinselfreunde di Vienna.
Nelio Toch con Lu perdon da Temau racconta, nel carnico di
Collina di
Forni Avoltri, litinerario che i fedeli percorrevano per
recarsi da Collina al
Santuario del Santissimo Crocifisso di Timau, pellegrinaggio
che da tempo
immemorabile si tiene il primo sabato di luglio ed è ricordato
in un
documento del 1774.
Il quaderno prosegue con Guidato da diabolico spirito , una
ricerca di
Giulio Del Bon e Mauro Unfer riguardante delitti, reati,
atti di violenza,
furti e sentenze in Carnia durante la dominazione veneta.
Lo studio
prende in esame numerosi documenti dell' Archivio di Stato
di Udine ed in
particolar modo i libri delle pubbliche raspe del Fondo Gortani.
Gli autori,
dopo un ampio panorama dei fatti accaduti in Carnia, si soffermano
su
quelli verificatisi a Timau e nei paesi limitrofi, trattandoli
in maniera più
dettagliata.
Nelle pagine successive troviamo larticolo di Celestino Vezzi
LOnoranda
Compagnia dei Cantori della Pieve di San Martino di Cercivento,
in cui
lautore ricostruisce la storia e lorganizzazione di una cantoria
unica
nelle sue peculiarità. Lultimo giorno dellanno i Cantori
formulano, di
casa in casa, il loro augurio di Bon finiment e bon prinsipi
alle famiglie del
paese con il canto del Gjesš cjamìn, antica lauda del
400.
Segue il titolo proposto da Sara Maieron e Oscar Puntel Cleulis:
memorie
della Grande Guerra. Documento sulle sofferenze e vessazioni
della
popolazione raccolte nel manoscritto La mia prigionia. Il
lavoro si basa
sul diario di Antonio Puntel di Toniz che elenca gli avvenimenti
occorsi
negli anni 1917 e 1918 a Cleulis e nel Comune di Paluzza.
Dal 29 ottobre
1917 sono annotate le vicende quotidiane del difficile periodo
d' occupazione austro-ungarica nellalta valle del Bt. Larticolo è arricchito
da fotografie del periodo, messe a disposizione
dall' associazione Amici delle Dolomiti Dolomitenfreunde.
Gli alunni e gli insegnanti della scuola elementare di Timau
Cleulis
propongono Il carnevale nei paesi di Timau e Cleulis, una
ricerca
approfondita che la scuola ha svolto raggiungendo un ottimo
risultato di
indagine e recupero della cultura locale. Gli alunni hanno
avuto il merito
di risvegliare nelle famiglie un rinnovato interesse linguistico.
Genitori e
nonni si sono scoperti depositari di un patrimonio unico
che valeva
certamente la pena di salvare e questo ha evidenziato quanto
la scuola e il
territorio possano compenetrarsi se accomunati da medesimi
interessi. La
ricerca della scuola elementare di Timau Cleulis ha prodotto
poi molteplici
lavori sul carnevale nei due paesi; uno di questi è lipertesto
qui
pubblicato realizzato con lausilio dei mezzi informatici
che hanno
supportato lintero lavoro di studio.
Il quaderno prosegue con La didattica museale: l' esperienza
dei laboratori
al Museo della Grande Guerra di Timau. Questo contributo
della dott.ssa
Sonia Mazzolini espone il livello attualmente raggiunto da
tale didattica e
come esso possa essere un valido supporto allinsegnamento.
L' articolo
spiega cosa significa fare didattica in un Museo storico,
quali sono gli
obiettivi che un operatore deve porsi per adempiere in pieno
alla propria
funzione e cosa deve aspettarsi un insegnante che decida
di richiedere
un' attività di laboratorio.
Uno scritto di Julius Pock, Timau Sauris Sappada, descrive
il viaggio
realizzato nel settembre del 1889 dallautore che lo ha portato
attraverso
le Alpi Carniche da Oberdrauburg a Sappada. Pok è stato
uno dei migliori
scalatori del suo tempo, ma nella sua instancabile attività di
alpinista non
si è interessato solo alle montagne bensì anche
a chi le popolava. In
quest' articolo oltre a descrivere con diligenza sentieri
e vette, ritrae con
semplicità località e persone che ha incontrato
lungo il suo cammino
prestando particolare attenzione nellillustrare quanto vede
e sente nelle
tre isole linguistiche di parlata tedesca da lui visitate.
Segue Apporti gastronomici doltralpe nella cucina di Timau
- Tischlbong,
un articolo di Pietro Adami sullinfluenza della cucina austriaca
in
numerosi piatti timavesi. Anche la gastronomia carnica ha
acquisito dalla
cucina doltralpe comportamenti culinari e piatti particolari.
Adami si
sofferma soprattutto sulla schultar, pietanza che rappresenta
la
gastronomia timavese per la sua bontà, per la particolare
preparazione e
per la tradizionale cerimonia che precede il suo consumo
a tavola che
avviene dopo la rituale benedizione in chiesa il giorno di
Pasqua. La
schultar si degusta con la pinca (focaccia) in un confondersi
e sovrapporsi
di sapori che vanno dal dolce allaffumicato e si accompagnano
con
caffelatte, vermouth o vino bianco dolce.
Angelo Arboit, insegnante di lettere italiane nel liceo di
Udine, nell' agosto
del 1870 ha realizzato un itinerario che lo ha portato in
numerosi paesi
della Carnia. Il racconto di quelle giornate trascorse nelle
nostre valli
viene trascritto nel libro Memorie della Carnia, edito a
Udine nel 1871.
Larticolo Memorie della Carnia, da Paluzza a Plˆken
nel 1870, pubblicato
in questo quaderno, descrive la parte del viaggio effettuato
nella zona
di Paluzza. Di Timau e dei suoi abitanti Arboit salva solo
le trote giacchè pochi pesci hanno il sapore squisito di questo. Larticolo è corredato
da fotografie e cartoline rare risalenti a quel periodo.
Emilio Di Lena con larticolo Don Tita Bulfon non solo geologo
ma anche
fitoterapeuta, tratteggia la figura del poliedrico parroco
di Timau sorpreso
dalla morte nel 1944 durante le Confessioni prima della Messa.
Pra Tita
collaborò a ricerche storiche e scientifiche con Baragiola,
Gortani, Sticotti
ed altri studiosi e lottò per mantenere a Timau le
salme dei caduti durante
la Grande Guerra sul fronte circostante. Fu un instancabile
promotore e
guida per la realizzazione del Tempio Ossario che doveva
custodirle. Pra
Tita, tra questi importanti impegni, aveva trovato anche
il tempo per
compilare un piccolo libretto nero atto a lenire un pochino
le piš comuni
sofferenze delle persone lontane dallassistenza del medico.
Il
manoscritto, dopo una breve introduzione sulla febbre, sui
pesi e le
misure da usare nellutilizzazione dei medicinali, passa alla
descrizione
dettagliata dei vari disturbi con le relative ricette; il
tutto è disposto in
ordine alfabetico, steso in 56 pagine che includono oltre
160 ricette.
Il contributo Alcune considerazioni sulluso della proposizione
relativa
nella lingua timavese, presentato dalla dott.ssa Francesca
Cattarin, prende
spunto da una ricerca condotta nella comunità di Timau
al fine di sondare
le problematiche che implicano la costruzione della subordinata
relativa
in una lingua come il timavese. Fermo restando che la tipologia
di relativa
più frequente e accettata dai parlanti sia nelluso orale
sia sul piano della
scrittura è quella prodotta sul soggetto e sulloggetto,
lautrice ha voluto
registrare le reazioni dei parlanti dinanzi ad altre tipologie
di proposizioni
relative, in particolare di quelle introdotte da un caso
obliquo con e senza
preposizione. I risultati devono riferirsi al carattere sperimentale
dell' indagine che ha tuttavia dato la possibilità di
confermare la capacità dei parlanti di
adattare le strutture linguistiche preesistenti nella lingua
timavese in processi mentali coerenti nellapplicazione per
esempio del
connettore AS.
Peppino Matiz van Messio ha tradotto dal friulano in timavese
La bolp e il
lov Dar vuks unt dar bolf, una novella raccolta da Luigi
Gortani ed edita
nel 1904.
Seguono tre interessanti articoli che illustrano lattività di
organismi
impegnati nella salvaguardia delle minoranze linguistiche.
Il primo di Carli
Pup Comitato 482: uniti per difendere i diritti delle minoranze
gli altri due
di Luis Thomas Prader sono EBLUL - CONFEMILI due sigle da
ricordare e Il
Comitato Unitario delle isole linguistiche storiche germaniche
in Italia.
Il quaderno prosegue con Funivia Pal Piccolo, un audace articolo
di
Barbacetto di Prun, tratto dalla prima pagina de il Lavoro
del 20 ottobre
1945, il bisettimanale politico - economico della Carnia,
Canal del Ferro,
Tarvisiano e zona pedemontana.
Il sesto quaderno di cultura timavese si chiude con lo studio
di Ernst
Steinicke e di Elisabeth Piok Le isole linguistiche di lingua
tedesca a sud
delle Alpi, tradotto dal tedesco da Francesca Cattarin. Come
punto
centrale dellindagine si pone la questione del mantenimento
e della
scomparsa delle isole di lingua tedesca, sorte nellalto Medioevo
in
territorio italiano e le problematiche e conseguenze dellidentificazione
etnica sullesempio di Gressoney e di Timau. Con il confronto
tra questi
due paesi non si paragona solo una comunità delle Alpi
occidentali con
una delle Alpi orientali, ma anche unarea attiva dal punto
di vista economico con una comunità più debole in quanto
a infrastrutture. Per
impedire il processo di regressione sono sorti in entrambe
le comunità dei
circoli culturali. La Walser Gemeinschaft cerca il contatto
con il mondo
esterno e si impegna a promuovere lo studio del tedesco standard.
Il
Circolo Culturale timavese ha elevato lidioma locale a lingua
propria e si
concentra sulla promozione di attività allinterno dei
confini nazionali.
Entrambe le istituzioni sono riuscite ad ottenere lattenzione
della
popolazione locale ed a rafforzare la consapevolezza del
proprio
patrimonio culturale. Lo studio di Steinicke - Piok suggerisce
che per la
conservazione di unisola linguistica sia necessario che i
loro abitanti non
perdano i contatti con il tedesco standard.
Mauro Unfer, dicembre 2002
|