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Allapprossimarsi
del 35° anniversario della fondazione del coro intitolato alla
cara memoria di mia madre, mi accingo con emozione a scrivere queste
poche, ma sentite righe nelle quali desidero esprimere la mia gratitudine
a coloro che sin dai primi tempi hanno collaborato allistituzione
e alla continuità di questa attività culturale molto
significativa per una realtà come la nostra.
Gradirei ricordare tra tutti Don Paolo Verzegnassi, il quale tenacemente
si è prodigato nellistituire le solide basi che hanno
permesso al nostro coro di giungere sino ad oggi e lattuale
maestro Dario Scrignaro, il quale con la sua professionalità
permette levolversi del coro verso i canoni di una modernità,
ormai necessaria, nel rispetto delle nostre radici culturali.
Infine, come nuovo elemento del coro, sentitamente ringrazio tutte
le persone che mi circondano con il loro affetto e stima, rimanendo
sinceramente convinta che il nostro coro continui a rappresentare
una voce di Timau nelle sue molteplici sfaccettature.
Con cordialità Lilia Plozner |
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Maria Luggau (A) 19 settembre 1998: il
coro con il Gruppo Is Guldana Pearl per la foto
ricordo.
Dar Koro unt da Guldan Pearlan zoma af Maria Luggau. |
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Ho fatto parte del gruppo fin dalla sua fondazione.
Ricordo lentusiasmo che avevamo nel trovarci insieme per cantare.
Nel gruppo cera sempre qualche simpaticone che faceva scherzi
e dava delle battute spiritose. Cera molta allegria e dopo le
prove, nelle serate destate, noi uomini ci si raggruppava sulla
strada e si intonava qualche canto assieme a don Paolo. La gente si
affacciava alle finestre e applaudiva.
Dopo la lunga pausa, per motivi di salute di don Paolo, Ivana ed io,
non accettando lidea che tutto dovesse finire cosi, convincemmo
don Paolo a riprendere le prove e così potemmo partecipare
il 2 dicembre 1977 alla 1a Rassegna dei Cori Carnici nel teatro David
di Tolmezzo. Ricordo che fu una serata emozionante con tanti cori
e tanta gente. Eravamo pieni di entusiasmo ma anche tanta paura.
In seguito ad una operazione alla gola dovetti lasciare il coro, ma
la passione per il canto è sempre forte in me.
Fiorino Unfer Sappadin |
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Nel 1966 ho partecipato alla nascita del Gruppo
Corale e a tuttoggi sono orgogliosa di farne ancora parte. 35
anni di appartenenza ad un gruppo sono tanti e non sempre sono stati
rose e fiori. Ma a me piace ricordare solo i momenti belli: le soddisfazioni,
la gioia, i sentimenti più profondi e la serenità che
scaturiscono dal canto. Un pensiero affettuoso lo dedico a mia madre
Alba, grande sostenitrice del Coro, sempre presente alle prove e appassionata
del bel canto. Grazie a don Paolo, a Dario e a tutti i coristi che
in questi 35 anni hanno contribuito alla continuità del Coro.
Ivana Primus |
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Liniziativa verso il fratello viene decisa
si da ciò che si riceve ma anche dalla capacità di donazione
che ci si porta dentro.
Basta la più piccola disponibilità per spezzare le catene
dellindifferenza. Questo è ciò che ho intrapreso
rimanendo con voi e che un giorno spero di ritornarci.
Con affetto sincero
Margherita Fumi |
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Noi, sette coristi di Cleulis,
facciamo parte della corale Teresina Unfer di Timau, dove subito abbiamo
trovato un ambiente sereno ed affiatato ed è ciò che
ci caratterizza tuttora. Pur essendo di un paese diverso ci siamo
adattati facilmente, grazie anche allinteressamento di chi porta
avanti il Coro.
Ciò che ci unisce agli altri coristi è la passione per
il canto, la costanza a non mancare agli appuntamenti prefissati anche
a discapito dei propri impegni sia famigliari che non, ma ciò
che conta è che questo hobby è in grado di ricaricarci
dandoci più forza per affrontare i problemi di ogni giorno.
Laffiatamento si consolida soprattutto quando si fanno trasferte
per far conoscere i nostri canti in Friuli e allestero, questo
fa sì che si abbia una maggiore unione anche tra persone di
diversi paesi. Ora siamo pochi ma speriamo sempre che qualcunaltro
del nostro paese possa seguire le nostre orme.
Ringraziamo le persone che ci stimolano, spronandoci a mantenere viva
questa tradizione, ma soprattutto dobbiamo ringraziare il maestro
per la sua perseveranza, costanza e molta pazienza che ha avuto durante
questi anni.
Ancilla, Maddalena, Ezio, Modesto, Celso, Arnaldo, Erwin |
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1987, 30 agosto Timau: il coro con lo sfondo
della sorgente Fontanone.
Tischlbong 1987 dar Koro voarn Groasn Pruna (Fontanon) |
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Fin da bambina il canto è stato per me motivo
di fascino. In chiesa con il nostro Parroco ci trovavamo per provare
le messe che allora erano ancora in latino.
Si cresce, cambiano le abitudini, ci si sposta per studiare, subentrano
nuovi interessi. Però dentro di te rimane sempre quel non so
chè che non ti fa dimenticare.
La passione è forte però non ti senti a tuo agio. Poi
ascolti un coro e pensi: ecco lì mi piacerebbe cantare.
Passa qualche anno e ti si presenta loccasione di entrare a
far parte proprio di quel coro. Hai paura, non conosci nessuno e poi
pensi: ma sì proviamo!
E cosi eccomi qua, inserita da Foresta a cantare quel
repertorio che devo ammettere proprio mi piace. Anche se qualche sera
dinverno inventerei mille scuse per non venire a Timau per le
prove. Ma la voglia di cantare è più forte!
Sara Tavoschi |
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Per me cantare è un modo per stare in compagnia,
tanto è che quando mi trovo con amici che sanno apprezzare
il canto quanto me, iniziamo subito a gorgheggiare e piano piano aumentiamo
di tonalità fino a formare un coretto, passando da un motivo
allaltro, perdendo spesso la condizione del tempo. Il mio ingresso
nel coro è avvenuto nel 1986, perchè lavorando con il
Velio, anche lui amante del bel cantare, mi ha convinto a far parte
della corale Teresina Unfer, cosa che devo dire mi ha
fatto molto piacere. Ho avuto pure una piccola battuta darresto,
preso da unaltra passione, quella delle macchine.
Trascorso un paio danni fuori dal coro ho fatto subito dietrofront
perchè il canto ancora una volta ha avuto il sopravvento.
Mi sento orgoglioso di far parte di questo coro che a mio modo di
vedere non è da meno a tanti altri che ho potuto e voluto ascoltare
per avere un confronto.
Spero che il coro continui così come sta andando e ringrazio
prima il nostro maestro, soprattutto per la sua immensa pazienza,
il Direttivo e tutti i colleghi coristi. Buon proseguimento a tutti.
Oscar Urbano |
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Come spesso accade in occasione degli anniversari,
la memoria si lascia andare ai ricordi. E cosi che il 35°
del Gruppo Corale rappresenta un riaffiorare alla mente di situazioni
che sembravano dimenticate e mi accorgo di come il tempo sia trascorso
veloce.
Il mio ingresso nel coro, avvenuto nel 1987, è coinciso con
quel periodo di rinnovamento in seguito al cambio della direzione
artistica. Mi sono trovata accanto a numerose ragazze a dover iniziare
quello che oggi mi sembra un breve percorso.
Ma guardando a ritroso ricordo le prime prove, le prime difficoltà,
che parevano insormontabili, ad imparare dei canti in lingue sconosciute,
superate con lentusiasmo e la passione che mi hanno portato
fino ad oggi. Ricordo le prime uscite e di come il salire sul palco
sia stato e sia tuttora unangoscia per la paura di sbagliare,
vanificando così mesi e mesi di prove. In questi anni abbiamo
cercato sempre di migliorare, variando il repertorio musicale sotto
lattenta guida del nostro maestro Dario Scrignaro, che si sforza
con immensa pazienza di farci apprezzare lespressività
del canto stesso; sia anche sotto laspetto esteriore con la
realizzazione delle nuove divise.
Non posso certo augurarmi di trascorrere ancora 35 anni nella Corale,
ma spero che in qualche modo, con laiuto di qualche forza nuova,
si abbia a continuare quello che sapientemente e con la collaborazione
di tutti si è realizzato fino ad oggi.
Maddalena Puntel |
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Già da diverso tempo
prima del 1985, da quando sono entrato a far parte della corale T.
Unfer, seguivo con vero interesse dalla platea il continuo evolversi
sotto la lodevole guida del m° Dario Scrignaro della corale stessa,
e cosi, con vero piacere ho accettato linvito ad unirmi a questo
bel amalgama di voci.
E molto difficile per me, poter esprimere le sensazioni di gioia
che provo, dopo le precise prove infrasettimanali, a portare sia in
Italia che allestero il nostro modo di cantare e dai consensi
sin dora ricevuti, fanno sicuramente sperare a un futuro sereno
del nostro coro.
Velio Unfer |
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1987, 30 agosto Timau: chiesa di 5. Gertrude
- Xa Rassegna corale dellAlto Bût.
Tischlbong 1987: dar Koro schteiltzi voar in da cklana ckircha. |
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Is singan ola zoma: a cklana... groasa...
vraida. Hott uns olabaila, schuan va cklanat, gapfolt singan unt zoma
plaim mit ondara lait as da glaicha vraida hont.
Miar denckn nit da ainzinga za sain as deiga vraida hont, sustar barn
nit asou vil joarn as dar koro baitar geat. Miar manan nit as lai
miar lait van koro schtolzi mein sain, asou bait za sain ckeman, unsars
doarf meik a vroa sain, unt an schtolz hom.
Das beart uns sichar helfn zan varpeisarn unt baitar zan gian. Padonckn
muasmarsi van sen lait as vil zait hont varpraucht, unt aufgapast
as ols guat is ausgong. Soi honts nit olabaila laichta ckot
Bincmarsi as deiga cklana... groasa... vraida nia varloarn geat, unt
as miar nouch longa zait baitar mein singan. |
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Non crediamo di essere le uniche persone che provano
gioia nel far parte, ormai da qualche anno, di questo nostro gruppo.
Ci piace da sempre cantare e poterlo fare insieme ad altri che hanno
la stessa passione è una delle piccole...grandi...gioie che
la vita ci offre. Siamo sicure che non solo i componenti della corale,
ma anche la Comunità debba esserne orgogliosa. Questo ci spronerà
a continuare con laiuto di chi ha dedicato molto tempo e passione
in tutti questi anni, per giungere a questo traguardo. Ci auguriamo
che questo entusiasmo e buona volontà ci tengano uniti per
molto tempo ancora.
Da sghbeistarn Eddie unt Diana van Tralla
Le sorelle Eddie e Diana Bianchet |
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Eravamo ancora bambine quando io, mia sorella e
altre donne di Timau, abbiamo iniziato a cantare nel coro: ho dei
bei ricordi di quel periodo, per noi bambine e poi ragazzine, con
un impegno importante e anche unoccasione per uscire e stare
insieme. Don Paolo e la Ivana con grande passione e molta pazienza,
passavano ore ad insegnarci le canzoni, certe volte noi ragazzine
iniziavamo a ridere per stupidaggini, ma bastava uno sguardo cattivo
(schilghar) delle signore più anziane per farci smettere subito.
Ricordo poi lagitazione, la paura di sbagliare, che si provava
quando andavamo a cantare fuori paese; che emozione poi quando siamo
andati a cantare per la prima volta a Vienna!
Sono passati molti anni da allora e il coro ne ha fatta di strada!
Raccogliendo molti successi e facendosi conoscere in vari luoghi. |
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Miar saim nouch
ckindar gabeisn men i unt maina schbeistar unt ondara Baibar va Tischlbong,
hom onckeipt in Koro zan singan: I hon vil schiana ondenckn var sehn
zait, vir uns ckindar, unt schpeitar mencharlan, is gabeisn a groasa
pflicht ovar a, a meìglickait a pisl aus zan gian unt mitanondar
zan plaim. Dar don Paolo unt da Ivana, mit groasa vraida unt vil gadult,
hont schtuntn varpraucht uns da zancklan zan learnan. Bartamol miar
diarlan hom onckeipt zan lochn vir tumaraian, ovar is ganua gabeisn
an schilghar van eltarn baibar asmar cbint schtila saim pliim.
I gadenchmi dar umrua unt da soarga zan valn, as mar hom ckot men
is gabeisn zan gian singan in ondara dearfar; unt da groasa emozion
men miar saim gong singan da earschta mohl af Wien!
Var sehn mohl sent vil joarn virpai gongan unt dar Koro hot vil beig
gamocht!
Ear hot gacklaupt vil loubn unt otzi gamocht ckenan in vil ondara
eartar.
Loretta Ebner
Loretta van Eimar |
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1996, 20 luglio Timau: si festeggia il
trentennale del coro. Don Paolo premia i fedelissimi che da
trentanni fanno parte del coro: a sinistra Flavio Mentil,
al centro Ivana Primus e a destra Erminio Matiz.
Tischlbong 1996 dar Don Paolo mocht an schench in drai singara
as draisk joar hont mitagamocht mitn Koro. Links Flavio Mentil
van Galo, in da mita Ivana Primus van Fiss unt reachtz Erminio
Matiz van Hosa. |
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Un ricordo particolare, da parte di una corista,
della Chiesa dei Polacchi sul Kahlenberg a Vienna - 17 ottobre 1999.
E sera, nella penombra di una piccola chiesa silenziosa
e vuota, illuminata solo dalla luce tremula delle candele, davanti
allimmagine sacra di quella Madonna nera, ci viene
spontanea la voglia di salutarla con un canto. Dapprima titubanti,
poi piano piano il canto si espande. Esplode con forza; è un
grido che viene dal cuore. Ave Maria. Qualcuno da fuori si affaccia
quasi con timore alla porta, entrano silenziosi per paura di rompere
lincanto di questo momento. Sui loro e sui nostri volti si possono
leggere le emozioni e la suggestione che la melodia trasmette. Santa
Maria, ormai sono un bel gruppetto ed altri continuano ad arrivare
attirati dal nostro cantare. Ancora..., ancora.... ci sentiamo ripetere.
Noi stessi chiediamo al Maestro di cantare ancora e vorremmo che lincanto
e lintensa emozione che ci procura poterlo fare in questo sacro
luogo, ci rimanessero nel cuore e nei nostri ricordi più belli.
Un grazie a chi lo ha reso possibile e ci ha regalato queste emozioni.
Eddie |
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